Medici e veterinari in sciopero contro tagli e contratti bloccati
Lunedì nero per il sistema sanitario nazionale. A Roma un presidio in camice bianco davanti al Ministero dell'economia. Adesioni anche a Varese e negli altri ospedali della provincia
Lunedì di protesta per la sanità italiana. Sono circa 500mila le visite specialistiche e 30mila gli interventi programmati che potrebbero essere rinviati a causa dello sciopero indetto dai medici e dai dirigenti del sistema sanitario nazionale. A rischio sono in particolare gli interventi programmati nelle prime 4 ore della mattina, nella fascia dalle 8 alle 12 ma anche le visite e gli esami diagnostici. A Roma a partire dalle 10 i sindacati della categoria hanno organizzato un sit-it in camice bianco davanti alla sede del Ministero dell’Economia.
La protesta è stata indetta contro i tagli alla sanità pubblica, il blocco dei contratti (fermi dal 2009) e del turnover e l’aumento della precarietà soprattutto tra i giovani medici. I sindacati rappresentano circa 115 mila medici e veterinari e 20 mila dirigenti sanitari, amministrativi, tecnici e professionali. «Siamo al limite della sopravvivenza del sistema – ha dichiarato il Segretario Nazionale Fp Cgil Medici, Massimo Cozza -. Le condizioni di lavoro, la penuria di risorse, la dilagante precarietà che colpisce 10mila giovani medici che rischiano di invecchiare senza certezze lavorative, il blocco dei contratti imposto da oltre 4 anni e la strisciante privatizzazione della sanita’ impongono una reazione».
Un primo bilancio della portata della protesta e dei disagi per gli utenti potrà essere tracciato soltanto al termine della mattinata. Adesioni allo sciopero sono state registrate anche a Varese, Gallarate e Busto Arsizio ma non si segnalano per il momento particolari disagi. L’attività delle sale operatorie varesine questa mattina è partita regolarmente. «La mancanza di risorse, il blocco del contratto e le condizioni precarie di quasi 10mila medici stanno mettendo a repentaglio il diritto alla cura e il diritto a curare – si legge in una nota diffusa da Sinistra ecologia e Libertà di Varese – Il governo Letta aveva garantito che per la sanità non ci sarebbero stati più tagli :invece il tagli più odiosi vengono perpetrati con disinvoltura disarmante. Si tratta della mancanza del rinnovo contrattuale ed il blocco del turnover. Ciò ha comportato una ulteriore diminuzione del personale sanitario ed un aumento della precarizzazione. A rimetterci è il sistema sanitario, a rimetterci sono i cittadini. Molti servizi registrano una spaventosa carenza di personale, con aumento di straordinari non pagati. È fuori discussione che se non si fanno i contratti di lavoro ,oltre al danno economico per i lavoratori vi è un continuo scadimento dei servizi per i cittadini. Sarebbe ora che il governo rinunci definitivamente ai cacciabombardieri F-35 ed utilizzi i soldi risparmiati per il rinnovo del contratto sanità, del pubblico impiego in generale. Diversamente sarebbe uno scandalo ingiustificabile».
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