25 aprile a Luino in ricordo di Remo Passera
La cerimonia al Teatro Sociale e poi la deposizione di una corona al sacrario della Gera

Si è svolta a Luino la celebrazione del 25 aprile organizzata dai comuni di Luino, Germignaga e Dumenza. Vi proponiamo l’intervento del sindaco di Germignaga, Marco Fazio.
Da qualche anno, ormai, la celebrazione del 25 Aprile è vissuta territorialmente, con il concorso dei comuni di Luino, Germignaga e Dumenza. E’ a nome di tutte queste amministrazioni, dunque, che rivolgo un saluto e un ringraziamento a tutte le autorità presenti, all’ANPI e alle associazioni combattentistiche e d’arma, come pure alla altre associazioni presenti, ai ragazzi delle scuole, a tutti i cittadini.
Quest’anno celebriamo la Festa della Liberazione in un modo diverso dal solito, affidandoci alla parola recitata e cantata. Una scelta nata dall’apprezzamento per il lavoro che Andrea Buffa aveva portato a Luino per la Giornata della Memoria e che era stata appoggiata e condivisa da una persona che, oggi ancora di più, ci manca tantissimo: il “nostro” Remo Passera, presidente ANPI, scomparso lo scorso 5 marzo.
E’ a lui che dedichiamo questa celebrazione e una breve riflessione. Quando si cercava di racchiudere in due parole l’esperienza resistenziale di Remo, si usava l’espressione “staffetta partigiana”. Voglio riprendere quest’espressione per augurarmi che, come in un altro genere di staffetta, anche noi sappiamo cogliere il testimone della vita di Remo, portare avanti le sue scelte. Credo che ci sia una parola che può condensare il suo fecondo passaggio su questa terra, ed è impegno. E questo fa risuonare in me un’altra voce, scomparsa cinquant’anni fa, quella di Don Milani, che nella “Lettera ai giudici” scriveva “su una parete della nostra scuola c’è scritto grande «I care». È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. «me ne importa, mi sta a cuore». è il contrario esatto del motto fascista «me ne frego»”.
E anche Remo, come tanti altri che in quegli anni tragici alzarono la testa, disse allora, e continuò a farlo per tutta la vita “I CARE”. Un’espressione bella, che indica un’assunzione di responsabilità. Come scriveva Furio Colombo commentando quest’espressione “Invece di unirmi all’invettiva mi faccio avanti, mi dichiaro partecipe, cerco di essere utile. So che posso e dico che devo”.
Fu questa la base della Resistenza: le scelte drammatiche di tanti singoli, che si fecero spinta di popolo. E, allora, come oggi, ognuno di noi può contribuire a continuare a costruire un’Italia migliore, avverando il dettato costituzionale. Un’Italia libera, democratica, solidale. Buon 25 aprile!
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