“Ma che fine ha fatto il presidio dei vigili in stazione?”
Da alcuni giorni, fa notare il consigliere d'opposizione Pignataro, non si vede più la pattuglia della Polizia Locale fissa in stazione. "È un problema contingente o una scelta?"
Si discute molto, soprattutto sui social, delle condizioni dell’area della stazione di Gallarate. Una zona non particolarmente “felice” da decenni, divenuta uno dei punti “caldi” della città soprattutto negli ultimi anni.
Una delle risposte dell’amministrazione – annunciata fin dalla campagna elettorale – era il presidio fisso. «Ma che fine ha fatto? Anche ieri non si è visto» fa notare Giovanni Pignataro, consigliere comunale d’opposizione (Pd). «Da qualche giorno non c’è più, ce l’hanno segnalato diversi militanti che sono anche pendolari e che passano tutti i giorni e in orari diversi» dice l’ex vicesindaco. «Mercoledì abbiamo verificato sia in mattinata che nel pomeriggio e la pattuglia non c’era. E allora ci chiediamo se è un disguido momentaneo o se invece è una scelta. Se è una scelta, andava spiegata, anche perché il presidio era anche uno dei punti dei cento giorni del sindaco. Se ci si è accorti che era inutile o poco efficace, che lo si dica».
Cambiano le modalità? Verificheremo. Intanto si può dire che nella giornata di mercoledì non c’era il presidio fisso, si sono visti transiti di agenti della Locale a piedi o in macchina, ma sempre “in movimento”.
Pignataro richiama una situazione generale in peggioramento e in attesa di risposte. «La situazione della stazione sta peggiorando: sotto i portici la situazione è ormai critica anche di giorno, non più solo di notte. Non credo ci sia una situazione di pericolo, ma c’è un degrado che diventa intollerabile soprattutto per chi vive in zona o ha esercizi commerciali, oltre che per chi ci passa ogni giorno. Il presidio ora non si vede e i tredici Daspo sono serviti solo alle interviste del sindaco sulle tv nazionali, ma non hanno risolto il problema».
Il Pd ha sempre criticato l’approccio incentrato solo sulla risposta securitaria, sostenendo che invece servano anche interventi d’inclusione e di contrasto alle dipendenze (che toccano italiani e stranieri). Rispetto alla stazione, poi, Pignataro ipotizza anche un intervento “fisico” sull’area. «Si può pensare di ridimensionare gli alberi per rendere la piazza più luminosa, insieme a qualche iniziativa – come un mercatino rionale – che possa fare da presidio territoriale e portare le persone fin lì. Finché la piazza rimane un parcheggio buio, finirà sempre a presentare problemi» .
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