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La storia dell’aeronautica ha in Italo Balbo uno dei suoi più autorevoli esponenti

Italo balbo sesto calende
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6 Aprile 2022

Marco Reguzzoni, il Presidente di Volandia, risponde ad Aldo Cazzullo che nei giorni scorsi sulle pagine del Corriere della Sera aveva espresso la sua opinione in merito alla decisione del ministero di togliere il nome di Balbo da uno dei velivoli dell’Aeronautica militare.

Signor Cazzullo,
non voglio esprimere alcun giudizio sulle sue considerazioni in merito alla figura di Italo Balbo, perché sono le sue considerazioni, ma mi limito a entrare nel merito della sua affermazione “a me della transvolata atlantica non importa nulla”: O è una provocazione – e come tale merita una risposta – o è testimonianza di ignoranza assoluta della storia.

Propendo per la prima ipotesi, e pertanto mi limito a rappresentarle che il ruolo storico di Italo Balbo che non può essere negato, né come uomo di governo, né come aviatore, né come oppositore al regime.
Quale uomo di governo – fondatore dell’Aeronautica Militare e costruttore del Palazzo dell’Aeronautica, ancora oggi bell’esempio dell’architettura dell’epoca – fu il primo a pianificare e attuare una politica industriale che portò il nostro Paese all’avanguardia della tecnologia aerea.

Come aviatore fu il più osannato nella storia del volo, secondo solo agli astronauti che per primi calpestarono il suolo lunare.
La sua personalità forte e il suo anteporsi a Mussolini (sia alle leggi razziali, sia all’alleanza con Hitler, sia all’entrata in guerra) lo resero inviso al ceto dominante, tanto da avvalorare l’ipotesi di ordini ben precisi alla base del “fuoco amico” che concluse la sua vita.

La storia non si può e non si deve cancellare, e quella dell’aeronautica ha in Balbo – che le piaccia o no – uno dei suoi più autorevoli esponenti che sosteneva in ogni suo dire che “l’aviazione può e deve essere un mezzo di espansione e intensificazione della vita pacifica, di acceleramento degli scambi tra i popoli”.

Sono fatti innegabili, come innegabile che la città di Chicago – e non solo –  conserva ancora vie e monumenti in memoria di Balbo, cosa che Lei ritiene “non si dovrebbe neppure discutere in un Paese europeo e moderno”: una affermazione triste e antidemocratica, non degna neppure di replica ma forse adatta – ahinoi – a un Paese che toglie i nomi di chi ha fatto la storia dell’aviazione e mette sugli aerei quello di Francesco Totti.

Commenti

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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Sarebbe interessante che i lettori conoscano anche questa parte del giudizio di Cazzullo:
    “Armato di mazza ferrata e di pistola, bastonò, uccise e fece uccidere persone inermi, spesso di estrazione operaia e contadina, che avevano l’unico torto di difendere opinioni politiche diverse dalle sue. Quando poi a Parma si trovò di fronte uomini armati, al comando di Guido Picelli, batté in ritirata. Fu il più duro e violento dei quadrumviri: quando a Perugia Cesare Maria De Vecchi, vistosi circondato dai militari, suggerì prudenza nella speranza che il re cambiasse idea sullo stato d’assedio — e la cambiò —, Balbo voleva sparare. Fu tra i responsabili di uno dei più odiosi delitti del fascismo, l’omicidio di don Giovanni Minzoni, nobile figura di sacerdote che prima di spirare perdonò i suoi assassini: anche questo lo possiamo scrivere senza tema di smentite, perché Balbo querelò chi lo sostenne all’epoca, Randolfo Pacciardi — Mussolini era già al potere —, e si vide dare torto da un magistrato coraggioso. Delle trasvolate oceaniche, gentile signor Lodi, non mi importa nulla. Trovo invece significativa, dal punto di vista storico, la sua opposizione alle leggi razziali. Balbo era di Ferrara, dove viveva un’antica comunità ebraica. Non fu l’unico; diciamo che fu tra i pochi (De Bono ad esempio chiese al Duce che venissero «discriminati», cioè non perseguitati, i reduci della Grande Guerra). Balbo non introdusse le leggi antisemite nella Libia di cui era governatore; impose però una norma che obbligava i commercianti a tenere aperti i negozi il sabato, pena la fustigazione. È vero pure che Balbo era contrario a entrare in guerra al fianco di Hitler, criminale genocida. Purtroppo non basta questo per renderlo una figura cui intitolare aerei o parchi, come vorrebbero fare a Orbetello.”

  2. Dibi
    Scritto da Dibi

    Balbo ha rappresentato sia il lato peggiore del fascismo, sia quello migliore.
    Nello scorso gennaio, come membro di AIAA, a San Diego (USA) ho presentato un articolo sulla “Crociera del Decennale” realizzata da Balbo nel 1933 la quale, ricordiamolo, fu la più importante trasvolata atlantica italiana, ma non l’unica. Detto questo non si può non ricordare che Balbo fu un uomo estremamente violento: egli fu il più giovane e più importante dei quadrumviri. Uomo coraggioso e picchiatore sanguinario.

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