Teatro Sociale Delia Cajelli

Teatro aperto il 27 settembre 1891.  Nel 1999 una cordata di imprenditori locali con a capo Delia Cajelli, direttore artistico e anima dell’attività culturale della sala dagli anni Ottanta fino alla sua morte, avvenuta il 17 aprile 2015, acquisisce il teatro Sociale, proponendosi di restituire piena funzionalità alla vecchia struttura, che è così fatta oggetto di una nuova opera di restauro.
Artefice dei lavori di ristrutturazione, in parte terminati nella primavera del 2002, è l’architetto bustese Daniele Geltrudi. Il suo progetto di restyling dà luogo -si legge nella relazione tecnica- a «un moderno polo dello spettacolo e della cultura, articolato su più livelli»: la sala teatrale con una capienza di 639 posti (406 in platea e 233 in galleria), l’atrio e, dall’ottobre 2008, il ridotto al primo piano, intitolato alla figura di Luigi Pirandello (un omaggio, questo, alla lunga collaborazione che il teatro Sociale ha avuto con il professor Enzo Lauretta e con il Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento).

Il dicembre 2013 segna un importante passaggio nella storia della sala: in vista dello «switch off» della pellicola, il teatro Sociale si dota di un nuovo sistema di proiezione cinematografica in digitale, che permette di proporre anche eventi in streaming,: concerti, conferenze, visite guidate a grandi mostre, opere liriche e balletti in diretta, via parabola e proiettore digitale, dai più importanti teatri del mondo. Data, invece, all’estate 2014 il passaggio del 90% delle quote societarie del teatro alla Fondazione comunitaria del Varesotto onlus; contestualmente la sala bustese si trasforma in impresa sociale.

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