È sempre più frequente incrociare giovani stranieri di colore che usano la bicicletta per spostarsi nelle strade della nostra Provincia.
Sia singoli, che in due o tre con le rispettive biciclette.
Questo ragazzo di cui parla l’articolo è stato investito ed è morto.
Era buio e l’automobilista non è riuscito a vederlo. Possiamo immaginare la costernazione di costui che ha involontariamente causato un così grave incidente .
Transito abbastanza frequentemente sulla provinciale Besozzo – Gavirate-Varese , circa due settimane fa ho incrociato un piccolo gruppo di ragazzi di colore in bicicletta, era sera, procedevo a velocità moderata , ma non li ho visti.
Erano in tre , le biciclette non avevano fanali accesi e loro erano vestiti di scuro .
Grazie all’illuminazione della strada li ho scorti ed evitati, pur con una certa paura per il pericolo scampato.
Il rischio è enorme per chi viene investito, ma altrettanto grave per chi investe , che si trova a commettere un danno altrettanto enorme , con conseguenze penali , morali , personali incalcolabili.
Evidente la sottovalutazione del rischio da parte dei ragazzi, senza luci , con bici spesso scassate e abbigliamento inadeguato alle minime norme di autoprotezione e sicurezza.
Mi sono fermata in uno spiazzo, ho atteso che arrivasse uno di loro, che stupito si è fermato. Gli ho dato il giubbino di sicurezza giallo che avevo in auto e ci siamo spiegati e capiti in italiano.
Facciamo qualcosa per salvare le loro vite , basta un giubbino.
È sempre più frequente incrociare giovani stranieri di colore che usano la bicicletta per spostarsi nelle strade della nostra Provincia.
Sia singoli, che in due o tre con le rispettive biciclette.
Questo ragazzo di cui parla l’articolo è stato investito ed è morto.
Era buio e l’automobilista non è riuscito a vederlo. Possiamo immaginare la costernazione di costui che ha involontariamente causato un così grave incidente .
Transito abbastanza frequentemente sulla provinciale Besozzo – Gavirate-Varese , circa due settimane fa ho incrociato un piccolo gruppo di ragazzi di colore in bicicletta, era sera, procedevo a velocità moderata , ma non li ho visti.
Erano in tre , le biciclette non avevano fanali accesi e loro erano vestiti di scuro .
Grazie all’illuminazione della strada li ho scorti ed evitati, pur con una certa paura per il pericolo scampato.
Il rischio è enorme per chi viene investito, ma altrettanto grave per chi investe , che si trova a commettere un danno altrettanto enorme , con conseguenze penali , morali , personali incalcolabili.
Evidente la sottovalutazione del rischio da parte dei ragazzi, senza luci , con bici spesso scassate e abbigliamento inadeguato alle minime norme di autoprotezione e sicurezza.
Mi sono fermata in uno spiazzo, ho atteso che arrivasse uno di loro, che stupito si è fermato. Gli ho dato il giubbino di sicurezza giallo che avevo in auto e ci siamo spiegati e capiti in italiano.
Facciamo qualcosa per salvare le loro vite , basta un giubbino.
in È morto il giovane ciclista investito nella notte