Canziani sindaco new global «Porto Alegre: grande esperienza»

«Siamo stufi di trovarci continuamente di fronte a nuovi problemi dovuti alla territorialità». Parole di Carlo Galli, sindaco di Locate Varesino, piccolo paese che, nonostante il nome, si trova in provincia di Como e che confina con Tradate. Il primo cittadino, infatti, si sta informando proprio in questi giorni per chiedere ufficialmente di entrare a far parte della provincia di Varese e così abbandonare quella di Como. A far perdere definitivamente la pazienza al sindaco è stata l’ultima circolare dell’assessore provinciale alle infrastrutture scolastiche, Graziella Giacon, secondo cui i ragazzi di Locate non potranno frequentare le scuole superiori tradatesi in caso di esubero posti. «Le scuole sono qui a due chilometri e i nostri ragazzi sarebbero invece costretti ad andare a Como o Olgiate, città con le quali non abbiamo alcun collegamento viario. Inoltre, noi rientriamo nel distretto scolastico di Tradate». Ma questo non è l’unico problema. Da quando l’Ussl è diventata Asl, Locate Varesino non è più compresa nel distretto di Tradate, ma dipende dalla Asl di Lo mazzo, a 25 chilometri di distanza. «Un altro disagio che stiamo subendo da diversi anni» spiega il sindaco. Altra questione molto importante è la gestione degli acquedotti tramite i cosiddetti Ambiti Territoritoriali Omogenei: «Gli Ato seguono la divisione delle province - spiega Galli - ma noi abbiamo l’acqua che per natura si dirige nell’Olona. Non è mai stata posta l’interprovincialità del discorso. Noi vorremmo attenerci semplicemente a una suddivisione più idrografica». Il piccolo paese di Locate Varesino si trova sulla Statale Varesina 233 che da Castiglione Olona arriva fino a Saronno. Inoltre è ben servita dalle Ferrovie Nord, tramite le quali è possibile raggiungere velocemente sia Varese che Saronno. «In questi anni poi, tramite ottimi rapporti con Tradate – spiega Galli – abbiamo sempre avuto più contatti con Varese che con Como. La decisione di avviare al richiesta per entrare a far parte della provincia di Varese non è una semplice provocazione. È solo il miglior modo possibile per diminuire il disagio ai miei cittadini. Negli ultimi anni sembra siano stati alzati dei muri invece che pensare ad abbatterli». Il sindaco Galli si sta così informando, ma le questioni burocratiche sembrano piuttosto lunghe. Oltre alla domanda da presentare alle due province e alla Regione, che avrà l'ultima parola sulla questione, sembra si debba pure realizzare un referendum tra i cittadini. «Siamo stufi di trovarci continuamente di fronte a nuovi problemi dovuti alla territorialità». Parole di Carlo Galli, sindaco di Locate Varesino, piccolo paese che, nonostante il nome, si trova in provincia di Como e che confina con Tradate. Il primo cittadino, infatti, si sta informando proprio in questi giorni per chiedere ufficialmente di entrare a far parte della provincia di Varese e così abbandonare quella di Como. A far perdere definitivamente la pazienza al sindaco è stata l’ultima circolare dell’assessore provinciale alle infrastrutture scolastiche, Graziella Giacon, secondo cui i ragazzi di Locate non potranno frequentare le scuole superiori tradatesi in caso di esubero posti. «Le scuole sono qui a due chilometri e i nostri ragazzi sarebbero invece costretti ad andare a Como o Olgiate, città con le quali non abbiamo alcun collegamento viario. Inoltre, noi rientriamo nel distretto scolastico di Tradate». Ma questo non è l’unico problema. Da quando l’Ussl è diventata Asl, Locate Varesino non è più compresa nel distretto di Tradate, ma dipende dalla Asl di Lo mazzo, a 25 chilometri di distanza. «Un altro disagio che stiamo subendo da diversi anni» spiega il sindaco. Altra questione molto importante è la gestione degli acquedotti tramite i cosiddetti Ambiti Territoritoriali Omogenei: «Gli Ato seguono la divisione delle province - spiega Galli - ma noi abbiamo l’acqua che per natura si dirige nell’Olona. Non è mai stata posta l’interprovincialità del discorso. Noi vorremmo attenerci semplicemente a una suddivisione più idrografica». Il piccolo paese di Locate Varesino si trova sulla Statale Varesina 233 che da Castiglione Olona arriva fino a Saronno. Inoltre è ben servita dalle Ferrovie Nord, tramite le quali è possibile raggiungere velocemente sia Varese che Saronno. «In questi anni poi, tramite ottimi rapporti con Tradate – spiega Galli – abbiamo sempre avuto più contatti con Varese che con Como. La decisione di avviare al richiesta per entrare a far parte della provincia di Varese non è una semplice provocazione. È solo il miglior modo possibile per diminuire il disagio ai miei cittadini. Negli ultimi anni sembra siano stati alzati dei muri invece che pensare ad abbatterli». Il sindaco Galli si sta così informando, ma le questioni burocratiche sembrano piuttosto lunghe. Oltre alla domanda da presentare alle due province e alla Regione, che avrà l'ultima parola sulla questione, sembra si debba pure realizzare un referendum tra i cittadini. Il primo cittadino ha partecipato al forum mondiale

Sindaco globale, membro del coordinamento enti locali per la pace, reduce da Porto Alegre. Un’esperienza entusiasmante, per Giovanni Canziani, primo cittadino di Lonate Pozzolo. «Sì, è stata un’esperienza eccezionale. Volevo capire quale visione dell’Europa ci fosse nel mondo e ho colto molta speranza nelle parole delle persone che ho incontrato».
E Malpensa? «No, niente Malpensa, bisogna a volte anche ragionare su una dimensione più internazionale. Abbiamo discusso e vissuto momenti significativi». Si diceva dell’Europa. «Sì, l’Europa è per molti un faro di speranza, ma c’è anche preoccupazione, i paesi del sud del mondo temono che si trasformi in un gigante con politiche protezioniste a senso unico, come sono oggi gli Stati Uniti. Si aspettano da noi un ruolo di maggior peso nella situazione internazionale».
Il sindaco ha assistito al comizio di Lula: «Il presidente brasiliano ha fatto un discorso da grande statista, toccando molte questioni in modo intelligente. Del resto, anche a Davos la sua proposta di creare un fondo per i paesi poveri è stata acclamata».
Momenti emozionanti? «Tanti, ma uno in particolare. Un incontro tra otto persone, quattro palestinesi e quattro israeliani e poi un abbraccio tra di loro mentre cantavano un canto di pace. C’erano settemila persone in quel palazzetto, e la commozione ha toccato livelli altissimi. Ma sono rimasto molto colpito anche da Porto Alegre, una città in cui la metropolitana è più pulita di quella di Milano e dove con cortesia e gentilezza, gli usceri del palazzo del governatore sanno farti da guida anche se non sanno chi sei».

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Pubblicato il 31 Gennaio 2003
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