“Educazione interculturale” così l’integrazione entra nelle scuole
Scuola - Un seminario organizzato dall'ex provveditorato di Varese per sensibilizzare sul ruolo fondamentale che ha la scuola oggi nell'ambito dell'integrazione
Un seminario per informare e far riflettere sui temi dell’integrazione e dell’intercultura, è la proposta del Centro Servizi Amministrativi di Varese che, con la collaborazione della Provincia, rientra nell’ambito del progetto ministeriale Ali (Accoglienza Lingua Intercultura). L’incontro che si svolge durante la giornata a Villa Recalcati, dal titolo "Educazione interculturale nelle scuole della Lombardia – Strategie Competenze e Risorse", mira ad evidenziare gli aspetti generali del problema e le specificità locali. Il fenomeno dell’immigrazione è aumentato negli ultimi tempi anche nella nostra provincia con il conseguente incremento della presenza di stranieri nella scuola.
I dati elaborati dal Miur sono significativi: nell’anno scolastico 2003/2004 sono 4729 gli alunni di cittadinanza non italiana, il 4,1%, suddivisi in 986 nella scuola per l’infanzia, 1899 nella scuola primaria, 1118 nella scuola secondaria di I grado e 726 nella scuola secondaria di II grado. L’Albania e il Marocco, rispettivamente con 1031 e 937 alunni, sono le nazioni che registrano più presenze, seguono, ma distanziate di molto, Ecuador (289), Pakistan (208) Tunisia (170), Romania (164), Perù (159) e così via.
Il ruolo della scuola, in tal senso, è fondamentale, deve essere il punto di partenza per favorire l’accoglienza e l’integrazione.
Nello specifico il Csa di Varese ha presentato diversi progetti elaborati a tale scopo, tra cui il Progetto Accoglienza Integrazione Studenti Stranieri (Paiss), che ha lo scopo di monitorare la situazione dell’inserimento degli stranieri a scuola sul territorio, allargare il più possibile la riflessione, diventare il punto di riferimento per la Provincia, fornendo consulenze e strumenti per favorire l’accoglienza negli istituti.
«Si tratta di un tavolo di lavoro, costituito da nove insegnanti, – spiega Giovanni Resteghini, insegnante e membro del Paiss per Varese – che ha lo scopo di coordinare le attività di accoglienza e di integrazione dei bambini nelle scuole della provincia, realizzando una "rete" tra gli istituti. Previsto da una normativa regionale, il coordinamento prevede di valorizzare tutti quei progetti di intercultura che già funzionano bene in alcuni istituti e diffonderli il più possibile come modello, monitorando le scuole che presentano il problema dell’integrazione, ma non lo hanno ancora affrontato.
Il compito del tavolo del Csa è quello di mettere in contatto i diversi insegnanti e dirigenti interessati, fornire materiale informativo e tecnico e intervenire direttamente nelle scuole per realizzare progetti di mediazione culturale ad hoc».
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