Accam, il presidente risponde a Mucci
Prosegue la polemica sollevata dal sindaco di Gallarate sulla convenzione con l’impianto di smaltimento rifiuti
In risposta alle affermazioni sulla convenzione da sottoscrivere con il comune di Busto Arsizio, rese in conferenza stampa dal sindaco di Gallarate Nicola Mucci, il presidente di Accam S.p.A Sergio Parini precisa che «Il sindaco di Gallarate Nicola Mucci, parlando di Accam, ha dichiarato che al consiglio d’amministrazione di Accam è demandata la completa responsabilità delle scelte indicate dall’assemblea dei soci. Questo è certo, ma io aggiungo che il cda si è fatto carico di responsabilità molto pesanti già dal 1° gennaio di quest’anno, operando in assenza di una convenzione che sancisse l’uso delle aree e senza la volturazione delle autorizzazioni per l’incenerimento dei rifiuti: elementi che adesso ci sono e che ci permettono di continuare ad operare in piena legittimità».
«In questo senso il cda è tranquillo, cosa che credo di non poter affermare per alcuni sindaci, che vedo in fibrillazione costante sulla questione Accam; penso che se si tiene veramente alla spa occorra uno sforzo per non focalizzare la propria attenzione soltanto sui presunti aspetti negativi della convenzione ma soprattutto sulle potenzialità che Accam può ora finalmente dispiegare a beneficio dei comuni soci. Nel merito voglio puntualizzare quattro aspetti trattati dal sindaco Mucci nella sua conferenza stampa: il milione e mezzo di euro riconosciuto a Busto Arsizio quale indennizzo ambientale non è assolutamente concesso al buio. Nella convenzione sono specificati l’impiego dei soldi e il progetto: ovvero il “come” e il “dove”. Quello di Accam è, infatti, un contributo al Comune per il progetto di riforestazione della zona circostante l’impianto, il cui impiego è vincolato e su cui sarà posta da parte di Accam la massima attenzione».
«Il 2019 come data di dismissione e smantellamento dell’impianto è un’interpretazione non condivisa dal C.d.A., poiché nella convenzione non è scritto che non si possa parlare di rinnovo. Inoltre, il piano di ammortamento dell’impianto, che secondo Mucci manca, non solo c’è già, ma si sta anche attuando da diversi esercizi finanziari. Quello della proprietà dell’impianto è un falso problema, un problema che non sussisterà più con la sottoscrizione della convenzione e la conseguente possibilità piena di operare con le autorizzazioni regionali. Voglio ricordare inoltre che Accam ha sempre provveduto ad inserire nei propri bilanci sia gli impianti sia i relativi ammortamenti, cosa mai effettuata dal Comune di Busto Arsizio.
Sulla questione dei 27 comuni ribadisco che, sopra qualsiasi accordo fra le parti, ci sono le disposizioni di legge cui attenersi; l’operato di Accam deve essere e sarà rispettoso delle norme e delle autorizzazioni al funzionamento. Anche questo, comunque, ad oggi non è un problema contingente in quanto oggi stiamo ricevendo i rifiuti di 27 comuni e non abbiamo richieste di conferimento dai comuni del bacino B1. Riguardo le 400 tonnellate giornaliere, invece, è un limite che non possiamo assolutamente superare. Il problema vero riguarda piuttosto la politica dei rifiuti che la Provincia di Varese intende attuare per il futuro e la risposta l’avremo solo con l’approvazione del nuovo Piano provinciale: allora si conosceranno le prospettive per Accam e per l’intero territorio».
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