Un parcheggio multipiano in via Bernardino Luini
Sorgerà al posto di quello attuale gestito dall'Aci e di proprietà della Fondazione Rainoldi. Dura polemica da parte di Montalbetti (Margherita)
Dopo quello di via Sempione, quello in via Bernardino Luini. Varese cambia look ai suoi parcheggi, ingrandendoli con rampe e piani sotterranei.
Nonostante le assenze e qualche astensione in Forza Italia, la maggioranza è riuscita a votare il cambio di destinazione d’area che permetterà la realizzazione di un posteggio multipiano (quattro, uno sotterraneo e due sopraelevati oltre al piano terra) in via Luini, al posto dell’attuale parcheggio gestito dall’Aci. Il nuovo posteggio sarà realizzato e gestito da privati, dunque senza costi per le casse comunali, ma le polemiche non sono comunque mancate .
Il terreno dove sorgerà il posteggio è infatti in mano alla Fondazione Rainoldi (e per una piccolissima quota alla Fondazione Molina), che ha deciso di venderlo a privati per una cifra pari a 540mila euro. La fondazione oggi riceve tra i 30 ed i 40mila euro l’anno dall’Aci, titolare dei diritti di gestione del parcheggio. A lungo termine questa operazione si rivelerà dunque economicamente svantaggiosa. Partendo da questa osservazione il consigliere della Margherita Cesare Montalbetti avanza dei dubbi inquietanti: «Non voglio accusare nessuno, ma ci sono dei passaggi poco chiari. Per esempio, nella delibera noi votiamo il cambio di destinazione d’area, un atto essenzialmente tecnico, ma non si fa riferimento all vendita del terreno: quanti consiglieri sanno della vendita? Io l’ho saputo grazie ad alcune amicizie nel campo della beneficienza, ma l’amministrazione voleva far passare tutto sotto silenzio». Montalbetti procede con prudenza, ma lascia intendere dove vuole andare a parare: «La Fondazione Rainoldi è un ente privato, ma Presidente e consiglieri d’amministrazione sono nominati dal Sindaco. Io non punto il dito contro nessuno, però questi intrecci tra pubblico e privato sono sempre pericolosi, tangentopoli insegna…».
Il Sindaco Fumagali ha smentito che la nomina del Consiglio d’amministrazione sia di natura politica, ma statuto della fondazione alla mano Montalbetti ha ribadito quanto affermato prima. La questione rimane aperta.
A fugare ogni dubbio ci ha provato Maria Luigia Bronzi, consigliere comunale della Lega e membro del Cda della fondazione stessa: «Vendiamo l’area perchè abbiamo bisogno immediato di soldi, dobbiamo far fronte a molte spese ed i nostri fondi sono quello che sono».
Nel merito dell’operazione di vendita è intervenuto invece Aldo Colombo, capogruppo di Forza Italia: «Il Consiglio comunale deve limitarsi al suo compito, che è quello di valutare se il cambio di destinazione d’area sia legittimo o meno. Non abbiamo il diritto di intrevenire sulle scelte che compie un ente privato».
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