Malpensa, archiviare la procedura d’infrazione? No grazie
Wwf, Legambiente, Unicomal, Covest e alcune amministrazioni comunali contro la decisione della Commissione europea
Malpensa? Tutto regolare. Almeno per la Commissione Europea, che lo scorso 8 febbraio ha chiesto l’archiviazione della procedura d’infrazione avviata nell’ottobre del 2003 su richiesta dei comitati ambientalisti relativi al mancato rispetto delle norme comunitarie in materia di Valutazione di Impatto Ambientale. La storia è lunga e complessa, fatta di messe in more, denunce, ricorsi, carte bollate e azioni legali. Tutto comincia nel 2001, quando a sindaci, comitati ed associazioni ambientaliste di Lombardia e Piemonte, presentarono alla Commissione europea un ricorso, contro gli ampliamenti all’aeroporto di Malpensa, con particolare accento sulla costruzione dell’ultima delle tre parti di cui si compone il terminal 1 ed il 3° satellite (il cosiddetto "terzo terzo" nda).
Il ricorso convinse della sua validità la Commissione che inviò, sempre nell’ottobre 2003, una lettera di messa in mora (propedeutica all’apertura del procedimento d’infrazione) al Governo italiano, chiedendo spiegazioni. Lo stesso Governo italiano, con il Decreto Ronchi del 1999 aveva dato parere negativo sulla Valutazione d’Impatto Ambientale, perché Malpensa superava la superficie autorizzata dal piano regolatore. Questo decreto non è mai stato superato, nemmeno dal successivo decreto D’Alema.
La Commissione ora, propone l’archiviazione del ricorso per infrazione: l’Italia si sarebbe adeguata alle normative europee. Comitati, Comuni, associazioni e Provincia di Novara si oppongono: denunciano la mancanza di interesse per l’ambiente, lo sviluppo smisurato di Malpensa senza controlli e senza regole, il fatto che Sea proceda a piccole costruzioni senza sottoporle a VIA. Tutti d’accordo nel denunciare la mancanza di regole e programmazione: dai sindaci del Cuv, che lamentano la mancanza di unità di intenti dei Comuni lombardi rispetto all’unità dimostrata dalla Provincia di Novara e dal C.Oves.T. ed un territorio che sta esplodendo, come ha detto chiaramente la Vas elaborata dal parco del Ticino (approvata da una decina di Comuni e bocciata formalmente da Somma Lombardo, assente alla presentazione del ricorso come anche Ferno e Lonate Pozzolo); a WWF, Legambiente e Unicomal, che denunciano i pericoli per il territorio e per il Parco del Ticino, causati alle prospettive di crescita dell’aeroporto progettate da Sea, in particolare terza pista e terzo satellite: «La sensazione – ha detto chiaramente Emilio Magni di Legambiente – è che noi discutiamo e Sea costruisce palazzi e fondamenta». L’opposizione all’archiviazione della procedura d’infrazione trova anche l’appoggio degli europarlamentari di centrosinistra, che presenteranno un’interrogazione a Bruxelles.
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