La Lega si mette di traverso sui piani integrati d’intervento
Consiglio comunale infuocato: il Carroccio vota contro, il centrosinistra esce dall'aula, ma il provvedimento, che porterà nelle casse del Comune 4 milioni di euro, passa
Consiglio comunale infuocato e lungo ieri sera, lunedì 6 novembre, a Gallarate. L’aula di Largo Camussi è stata occupata, tra difficoltà con i nuovi sistemi elettronici di voto e ricorso alla vecchia, ma sempre efficace, alzata di mano, a discutere di Finanziaria che taglia i fondi al Comune e di solidarietà al Papa dopo gli attacchi dal mondo islamico.
Il clou della serata è stata la discussione sui programmi integrati di intervento: si tratta di un strumento urbanistico, quasi sempre in variante al piano regolatore, il cui contenuto è liberamente determinato dalle parti purché funzionale alla realizzazione di una riqualificazione ambientale in senso lato di un territorio circoscritto. In sostanza l’amministrazione comunale monetizza cambi di destinazione d’uso o autorizzazioni a costruire, reinvestendo i soldi che entrano nelle casse comunali per riqualificare aree cittadine o acquistare immobili. L’assessore Massimo Bossi ha presentato i 5 interventi previsti per Gallarate, votati in giunta e passati due volte in commissione territorio: verranno riqualificate aree in via Pio La Torre a Madonna in Campagna, via Cappuccini ad Arnate, via Assisi a Crenna, via Marco Polo ad Arnate e via Varese, dove un cambio di destinazione d’uso permetterà di costruire edifici residenziali ed un piccolo spazio commerciale, invece di una grossa area indusriale prevista da Prg. Con le monetizzazioni, circa 4 milioni di euro (2 subito investiti, 2 che andranno nelle casse comunali), verrà acquistato Palazzo Minoletti, futura Biblioteca Civica cittadina, riqualificate piazza Zaro ad Arnate e piazza San Giorgio a Cedrate, recintata la nuova Galleria d’Arte Moderna.
«Un pacchetto d’interventi importante – commenta il sindaco Nicola Mucci -, realizziamo obiettivi come da programma, ponendo attenzione alle periferie e ai centri storici periferici». L’uscita dall’aula del centrosinistra, polemico con l’atteggiamento dell’amministrazione, non ha destato sorpresa: «Non hanno aspettato l’approvazione del piano di governo del territorio – spiega Pierluigi Galli, capogruppo Ds -: hanno avuto fretta di decidere, senza aspettare di capire quali sono le esigenze reali della città. Lo hanno voluto loro, se lo votino loro». «L’unica cosa che hanno fatto uniti – commenta Mucci -, sono spaccati su tutto». La vera sorpresa è stato il voto contrario della Lega Nord al provvedimento, cosa che non ha impedito l’ampio consenso da votato dal resto della maggioranza: «La sezione gallaratese agisce ormai solo come esecutore di ordini che arrivano dalla Provincia, per minare una roccaforte di Forza Italia – spiega il sindaco forzista -: sono sereno, siamo forti abbastanza per non curaci di queste cose. Abbiamo centrato obiettivi importanti, dimostrando pragmatismo». Più duro l’assessore Bossi: «La mano destra non sa quello che fa la sinistra – commenta -. Non si spiega altrimenti perché in giunta i due assessori leghisti abbiano votato in favore dei programmi integrati di intervento, poi, dopo un conclave prima del consiglio, è arrivato il voto contro: la solita Lega Nord. Non hanno fatto una bella figura di fronte alla coalizione, nascondendosi dietro le solite accuse di cementificazione che in questo caso sono proprio fuori luogo».
«Si poteva aspettare il piano di governo del territorio provinciale – spiega il capogruppo del Carroccio Matteo Ciampoli -. Siamo contrari alle troppe monetizzazioni: eravamo d’accordo su tutto, tranne che su via Varese». «Abbiamo dimostrato coerenza – rincara la dose Sandro Rech, segretario cittadino della Lega Nord -, non siamo usciti dall’aula come ci è stato richiesto e non abbiamo fatto mancare il numero legale. Eravamo e siamo perplessi per il programma integrato di via Varese, abbiamo votato contro anche in circoscrizione. Non abbiamo dunque ribaltato le nostre decisioni, tutti sapevano che eravamo contrari, abbiamo anche chiesto il voto separato, ma non è stato fatto: non siamo contrari ai programmi integrati di intervento, ma dobbiamo fare l’interesse dei cittadini».
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