La pagella del figlio arriva sul computer

Sono orami la maggior parte le scuole superiori che hanno adottato il sistema "Pronto scuola". Voti, assenze e giudizi sempre a disposizione dei genitori

Cinque anni fa il liceo artistico Frattini lanciò un servizio rivoluzionario per le famiglie: il registro telefonico. Con una password personale i genitori potevano sapere assenze, voti e giustificazioni senza muoversi da casa. Il servizio, nel corso di questi anni, ha aggiunto qualche dato informatico e oggi si chiama "Pronto Scuola". si tratta di unl registro on line a diposizione di ragazzi e parenti muniti di codice di identificazione e password nel pieno rispetto della privacy.

«Il nostro sistema è in continua evoluzione – spiega il preside Paolo Baretti – dal punto di vista tecnologico lo stiamo ancora migliorando. È certo, però, che il servizio raccoglie il giudizio favorevole di genitori e studenti, anche loro consapevoli dell’importanza del sistema».

Dopo le iniziali rimostranze sulla paura del "grande fratello", i ragazzi si sono convinti che il sistema sia stato pensato solo per migliorare il rapporto tra le famiglie e la scuola: « A volte sono proprio i ragazzi ad insistere con i genitori perchè si dotino di password e utilizzino lo strumento informatico – spiega ancora Baretti – Devo dire che il successo tra i genitori è soddisfacente, anche se rimangono parenti che non riusciamo a raggiungere, proprio perchè poco interessati all’andamento scolastico dei figli, per non dire alla stessa vita dei figli. Quando vediamo che la famiglia è assente arriviamo persino a telefonare a casa: sapesse quante volta scopriamo che il disinteresse è totale e irreversibile…».

Che siano soprattutto le famiglie "problematiche" a latitare lo conferma anche il preside Benedetto i Rienzo dell’Itc Tosi di Busto: « Noi abbiamo impostato un sistema informatico interno che ci permettere di plasmare il servizio su tutte le nostre esigenze. I ragazzi l momento dell’iscrizione ricevono il log in e la password: in Pronto Scuola trovano voti, assenze, ritardi ma, soprattutto, le competenze acquisite nel corso degli anni e i giudizi. In questo modo i genitori hanno un quadro completo dell’andamento dei loro ragazzi. Lo spirito con cui facciamo questo lavoro è di dare tutte le informazioni possibili affinchè il ragazzo discuta della sua situazione con la famiglia. Noi puntiamo su un coinvolgimento informato e responsabile. Ecco perchè, per esempio, non ho voluto che servizio via telefono: non spiamo ma responsabilizziamo. Gli SMS li inviamo solo ai ragazzi, per avvisarli se manca un professore o se c’è una chiusura d’emergenza come avvenne lo scorso anno con la neve».

Oltre ai ragazzi a storcere il naso su questa modalità comunicativa sono i professori che devono inserire tutti i dati nel computer: «Siccome i nostri professori hanno studiato il sistema e lo implementano criticamente – spiega ancora Di Rienzo – riconosciamo loro un contributo extra».

Chi, invece, non ha accettato il carico ulteriore sono i docenti dell’ex Ipsia Ponti di Gallarate, da qualche mese accorpato all’Itis. Il collegio docenti ha repinto la proposta anche per il timore di allontanare definitivamente genitori già poco propensi ad interessarsi alla vita scolastica. Un mezzo informatico renderebbe vani gli incontri che spesso, invece, sono determinanti a risolvere questioni delicate.
Tale situazione, però, è destinata a cambiare dal prossimo anno: «Siamo in una fase transitoria – spiega il preside Gianmario Mercante,che dirige oggi l’Isis di Gallarate, nato da itis, ipsia e itcg di Somma – Oggi il servizio Pronto Scuola è attivo per gli studenti dell’itis e dei geometri ma stiamo adeguando anche il sistema informatico dei professionali. Il sistema richiede maggior tempo ai professori che, però, recuperano riducendo le ore di incontro durante l’anno.»

Anche l’itis, dunque, fornisce log in e password ai genitori e invia loro persino SMS in caso di assenza del figlio: « Il successo è assicurato soprattutto nel biennio iniziale quando i genitori sono più preoccupati – racconta Marcante – poi i ragazzi diventano più grandi e anche la richiesta di informazioni cala. Diciamo che nel biennio la richiesta è del 100% che cala al 60% nel triennio».

La chiamano l’era del "grande fratello" ma oltre al lato sgradevole dello "spiare" che il sistema comporta, c’è una quantità di opportunità su cui le scuole puntano per creare una comunità cosciente e responsabile, anche se virtuale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2006
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