Sicurezza stradale : studenti in visita al Pronto soccorso

Centottanta studenti delle superiori visiteranno pronto soccorso, rianimazione e alcuni reparti critici dell'ospedale

Per sessanta studenti giovedì sarà una giornata di scuola particolare. Nell’ambito del progetto “Una proposta di vita”, i ragazzi dell’istituto professionale Parma di Saronno e dell’itis Facchinetti visiteranno il Pronto soccorso e la rianimazione dell’ospedale di Busto, oltre ad alcuni reparti di degenza, come ortopedia, traumatologia, nefrologia e dialisi.

La visita è stata pensata per la prevenzione degli incidenti stradali coinvolgendo le scuole superiori del territorio. 
Ve
nerdì 11 maggio, sarà la volta dei ragazzi dell’Istituto professionale “Olga Fiorini” di Busto Arsizio e dell’iItc “Zappa” di SaronnoMartedì 15 maggio sono, infine, attesi gli studenti dell’Itis “G. Riva” di Saronno.

L’iniziativa, inserita nel progetto interistituzionale “Prevenzioni degli Infortuni da traffico autoveicolare. Incidenza dell’assunzione di alcol e droghe”, pensato per la costruzione di un percorso formativo per le classi terze, quarte e quinte delle Scuole Superiori e coordinato dall’Ufficio Scolastico provinciale (ex Provveditorato agli Studi) di Varese, ha coinvolto nel 2005 e nel 2006 oltre 500 alunni delle scuole secondarie superiori ed è stato premiata nel corso del X Convegno Nazionale HPH – Ospedali per la Promozione della Salute svoltosi a Grado nel 2006.

L’idea di “Una proposta di vita” è nata dal dottor Giorgio Servadio, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Busto Arsizio nonché responsabile del Dipartimento di Emergenza e Accettazione, e, ad oggi, ha coinvolto, come si accennava, circa 500 studenti nel corso di due cicli di incontri – 11 in totale – svoltisi all’interno dell’ospedale nel 2005 e nel 2006.

 «Abbiamo pensato di sensibilizzare i ragazzi in modo diretto e tangibile – ha spiegato il dott. Giorgio Servadio, primario della Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Busto Arsizio – facendo entrare loro negli ingranaggi del sistema che si attiva soprattutto nell’ambito dell’emergenza-urgenza per riflettere su quello che può accadere quando si tengono comportamenti che possono risultare pericolosi per sé e per gli altri. Inoltre – prosegue il primario -, abbiamo previsto anche un approfondimento sulla donazione degli organi, per quest’ultimo ciclo di incontri da affrontare in classe. Da una morte, infatti, può derivare l’occasione per consentire a un altro cittadino di vivere. I messaggi da lanciare e da portare all’interno delle scuole e delle famiglie sono quelli dell’altruismo e della solidarietà sociale. E questo abbiamo pensato di farlo abbinando educazione sanitaria e educazione civica”.

«Promuovere la salute – ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Pietro Zoia, medico tra l’altro specializzato in Anestesia e Rianimazione – non significa soltanto assistere i nostri pazienti, ma anche mettersi attivamente al servizio del territorio, mettendo a disposizione di chi vuole formarsi e informarsi le competenze dei nostri operatori sanitari».

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Pubblicato il 24 Aprile 2007
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