Viva la democrazia! Viva la libertà!

Dopo l'omaggio al monumento ai caduti di piazza Repubblica, il 25 aprile è stato commemorato al teatro Apollonio con la premiazione degli alunni meritevoli

Da sessantadue anni si celebra la Festa della Liberazione. Da sessanta a Varese il 25 aprile coniuga valori e passione, impegno e speranza, puntando sulle giovani generazioni.
Anche oggi, il momento commemorativo davanti al monumento ai caduti di piazza Repubblica ha preceduto la manifestazione vera e propria ospitata al teatro Apollonio. In platea tanti bambini, gli alunni delle scuole elementari cittadine premiati, com’è tradizione dal ’47 per volontà dell’allora Consiglio comunale, per il proprio impegno scolastico ma anche sociale.
Sul palco le autorità, insieme al Sindaco Attilio Fontana, il Prefetto Aragno, Angelo Zappoli, a rappresentare l’Anpi, l’assessore ai Servizi Educativi Patrizia Tomassini e l’onorevole Daniele Marantelli, nelle veste di oratore ufficiale.

I valori della resistenza, il sacrificio di tanti italiani sono stati ricordati da tutti i presenti: «Non c’è famiglia varesina che non abbia ben presente il valore di questa data per il contributo di sangue versato – ha ricordato Fontana – Un tributo che non va mai sminuito, ma che, anzi, deve fare da sprone per il futuro, per procedere a schiena dritta. La storia è maestra di vita e serve a non ripetere gli errori del passato. Bambini tenete sempre ben presente la vostra identità. Rispettate le regole che sono il collante per una convivenza pacifica. Viva la libertà!».

Dei valori insiti nella Costituzione ha parlato anche il prefetto: «Il patrimonio storico che abbiamo va custodito gelosamente e tramandato alle generazioni future. Viva la democrazia e viva la libertà».

«Si poteva e si può perdonare ma non si deve dimenticare» Angelo Zappoli ha salutato i tanti presenti in platea ricordando le parole di un soldato, reduce dalla campagna di Russia, dalla battaglia di san Martino e deportato a Mathausen che ancora oggi incita i giovani a rispettare i valori insiti nella Resistenza: «Bambini studiate e capite sempre cosa succede. Difendete il diritto di dire la vostra opinione».

Ma è con Daniele Marantelli che la Storia della Resistenza arriva in teatro, con la sua digressione sulle gesta di Claudio Macchi che guidò la liberazione di Varese: «La resistenza ha tre valori: patriottico, con la voglia di riscatto nazionale, civile, con il coraggio di tante persone che nascosero salvandole decine di ebrei, e sociale, con il movimento operaio nelle fabbriche che mise in difficoltà l’industria bellica». Marantelli ricorda le nostre origini, dalle influenze greco romane, fino all’inizio dell’era moderna quando la cultura mediterranea incontrò quella nordica e gli ultimi avvenimenti con l’abbattimento delle torri gemelle. Un discorso fiume dove l’onorevole dei Diesse ha messo l’accento sui valori del rispetto reciproco, dell’uguglianza e della democrazia, inserendo un appello perchè vengano aumentati gli sforzi per evitare le morti bianche: « Dobbiamo mantenere viva la nostra Costituzioane anche se ci sono alcuni articoli, in particolare quelli sui diritti fondamentali dell’uomo, che avrebbero bisogno di maggior sostegno. Noi non possiamo sentirci liberi finchè una tempesta spezzi la vita di un campesinod sudamericano, finchè i bambini in Cina verrann sfruttati in fabbbrica, finchè alle donne sarà negata la dignità, finchè in Africa si continuerà a morire di fame. Viva la libertà, viva la democrazia, viva la pace!».

E su queste parole l’assessore Tomassini ha chiamato sul palco i tanti alunni delle elementari varesine , meritevoli di un attestato e di um premio per il loro impegno nella vita.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Aprile 2007
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