Ceramica e tradizione alla “Creatività in volata”
I prodotti in maiolica tra le creazioni che saranno presentate alla mostra dell'artigianato artistico in programma il 13 e 14 ottobre alle Ville Ponti
Hanno alle spalle una tradizione che conta quasi tre secoli, gli artigiani della ceramica che dal 13 al 14 ottobre esibiranno le loro creazioni alla mostra Creatività in volata in programma alle Ville Ponti di Varese. Le prime manifatture che hanno introdotto questa lavorazione in territorio varesino risalgono infatti al settecento.
In particolare a Castello Cabiaglio venne fondata la manifattura di Antonio Francesco Adiamoli che viene già citata in alcuni documenti del 1767. Intorno al 1774 si iniziò a sperimentare anche la terraglia ad uso d’Inghilterra che sarà poi però destinata a fallire.
Con l’utilizzo della terraglia inglese anche la manifattura di Castello Cabiaglio subisce una grave crisi e degli Adiamoli si perde traccia; nel 1821 si ritrova nei documenti la citazione della fabbrica dei fratelli Monticelli che chiuderà però i battenti nel 1876.
Parallelamente, alla fine del settecento erano attive fabbriche di maiolica anche a Cunardo e Ghirla, altri due paesi famosi nelle nostre zone per la produzione di ceramica.
Si racconta addirittura che la prima ceramica di Cunardo sia stata fondata nel 34 d.C. e che dopo alcuni spostamenti sia ritornata alla sede originale nel 1500. Nel Settecento è invece certa l’esistenza a Cunardo la “Manifattura della Ceramica di Premia” ( 1808-1862). Tuttavia non esistono pezzi certamente attribuibili a Cunardo, se non un piatto firmato “Cunardo” del Sette/Ottocento.
La grande tradizione ceramica continua ancora oggi grazie alla fornace IBIS, per merito dei fratelli Robustelli eredi di un’antica tradizione di famiglia.
La maiolica di Ghirla, probabilmente attiva già alla fine del 700, subisce diversi cambi di proprietà fino ad arrivare alla famiglia Ghisolfi, per merito dei quali si assiste ad una modernizzazione del ciclo produttivo. Nel 1932 si costituì addirittura una scuola di decorazione su ceramica sotto l’insegnamento del famoso pittore varesino Giuseppe Telamoni.
La loro attività continuò fino a circa il 1950, chiudendo il ciclo dei manufatti della “Vecchia Ghirla”, i quali registrano ancora oggi un grande interesse storico e collezionistico.
Nella storia della ceramica varesina non si può poi certo dimenticare la famosa produzione di Laveno, che vide l’inizio della produzione nel 1856. Inizialmente la produzione si limitò ad oggetti si uso quotidiano sino all’affidamento della direzione artistica a Guido Andlovitz le cui creazioni sono tuttora visibili presso il Museo Internazionale design ceramico.
Oggi alcune botteghe del varesotto mantengono viva la produzione tradizionale, affiancandola ad una artisticamente più innovativa.
Oltre alla ceramica in mostra saranno esposte opere in ferro, marmo, legno e vetro oltre a gioielli e lavorazioni in oro, bigiotteria artigianale, ricami, decorazioni e fotografie.
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