Laika, nello spazio prima di Gagarin
Lunedì 22 ottobre nuova serata organizzata dal Gruppo astronomico tradate che rientra nella serie di incontri dedicati ai 50 anni dello Sputnik
Dopo il grande successo della serata di lunedì 8 Ottobre’07, dedicata alla storia dello Sputnik, lunedì 22 ottobre 2007, alle ore 21.00, a Tradate presso Villa Truffini, nell’ambito delle celebrazioni del cinquantenario dello Sputnik, il GAT. Gruppo Astronomco Tradatese organizza un’ altra ghiotta serata “astronautica” sul tema : DOPO LO SPUTNIK E PRIMA DI GAGARIN. Relatore sarà il dott. Giuseppe Palumbo, uno studioso molto noto nel campo della cinematografia abbinata alla storia della esplorazione spaziale. La serata ricorderà ciò che è avvenuto dopo il lancio del primo satellite artificiale (4 ottobre ’57) e prima del lancio di Gagarin, il primo uomo ad andare e a tornare vivo dallo spazio (12 Aprile ’61). In sostanza, nell’ intervallo tra lo Sputnik e Gagarin, lo spazio è stato visitato da molti altri “astronauti”.
Prima tra tutti la cagnetta Laika che il 3 novembre 1957 venne spedita in orbita purtroppo col solo biglietto di andata. In realtà la sorte di Laika fu molto più triste di quanto si pensi: un guasto nell’impianto di condizionamento termico della capsula ne causò infatti una morte atroce molto prima che la missione terminasse. Altri astronauti “particolari” sono stati gli scimpanzé americani che facevano ridere tanto i piloti collaudatori americani; eppure questi scimpanzé, arruolati nel progetto Mercury, sono stati coloro che hanno permesso la realizzazione nella massima sicurezza dei voli spaziali compiuti da Shepard e dagli altri astronauti dalla “stoffa giusta”. Il primo scimpanzé ‘spaziale’ fu Ham, che il 31 Gennaio ’61 a bordo di un missile Mercury Redstone fece un volo suborbitale che preparò la strada al volo suborbitale di Shepard. Ham ebbe una vecchiaia fortunata: morì infatti di morte naturale il 17 Gennaio ’83. Poi, il 29 Novembre ’61 toccò a Enos compiere due intere orbite attorno alla Terra a bordo di una capsula Mercury. Tornò molto frastornato da questa avventura e morì un anno dopo in seguito ad una misteriosa malattia, mai diagnosticata con precisione e forse dovuta proprio al suo volo spaziale.
Il record di permanenza nello spazio da parte di astronauti NON umani, venne però stabilito dai Russi il 22 Febbraio ’66, quando due cani, Velerok e Ugoyok rimasero 21 giorni nello spazio a bordo del satellite Kosmos 110.
Durante la serata, che si preannuncia ancora una volta interessantissima, si parlerà di come anche il cinema si è interessato all’argomento, raccontando con dovizia di dettagli episodi spesso dimenticati relativi alla selezione e all’addestramento di questi “astronauti” particolari.
In attesa di un altro ‘evento’ di grande richiamo che, nei giorni del 5 e 12 Novembre al CineTeatro P.GRASSI, farà il punto sui drammi in gran parte sconosciuti di ben 14 astronauti (e astronaute) russi PRIMA di Gagarin.
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