Ipc Falcone, dalla fabbrica manifatturiera a quella della conoscenza
Inaugurato il grande complesso che ingloba anche una vecchia fabbrica e accoglierà 1500 studenti. Dario Galli:"Un bell'esempio di federalismo"
«Da fabbrica manifatturiera a fabbrica della conoscenza»: questa è l’immagine efficace usata dal presidente della Provincia Dario Galli. L’Ipc Falcone è una scuola d’avanguardia, all’insegna del
risparmio eneregetico, delle dotazioni tecnologiche, del recupero delle strutture, quelle – appunto – di un’antica fabbrica trasformata in un’ala dell’edificio scolastico (nella foto sotto). Grande passerella di autorità all’inaugurazione del nuovo istituto gallaratese. Accanto ai padroni di casa – il sindaco di Gallarate Nicola Mucci e i suoi assessori, il presidente della Provincia Dario Galli e l’assessore all’edilizia scolastica Gianfranco Bottini – sfilano anche Marco Reguzzoni (che posò la prima pietra tre anni e mezzo fa), l’assessore alla cultura della Regione Lombardia Massimo Buscemi, il sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani, cui spetterà il taglio del nastro, in mezzo agli applausi di studenti, professori e genitori. Saranno 1500 gli alunni dell’istituto che studieranno in via Matteotti, oltre ad altri 100 dei corsi serali, nel grande plesso, i cui cantieri aprirono tre anni e mezzo fa e sono costati complessivamente 26 milioni di euro, in gran parte a carico del Comune di Gallarate.

Reguzzoni ricorda «il sogno, condiviso con Graziella Giacon e Roberto Borgo, di realizzare una scuola d’avanguardia, che non avesse niente da invidiare alle scuole Usa». Accanto al riferimento ai college a stelle e strisce, ritorna spesso l’ide della riorganizzazione delle
scuole gallaratesi, imperniata proprio sulle sedi liberate dal "super-istituto" da 1500 studenti. Anche il sindaco Nicola Mucci , parlando dell’istituto come uno dei «simboli» della Gallarate di oggi, insieme, al Maga, lo ricorda nel suo discorso: «La scuola è nata da un processo che non esito a definire "federalista", dal momento che intorno ad un’idea nata sul territorio si è federata, appunto, una pluralità di soggetti».. «Mucci e Reguzzoni, allora giovani politici, intuirono l’importanza di cambiare, di dare una svolta alle scuole gallaratesi» ricorda il provveditore Claudio Merletti, lodando «il tempo dell’essenzialità», in cui più che lo Stato sono i Comuni e le Province a sostenere la scuola, in cui centrale è comunque «la comunità interna, quella di studenti e professori». Dalla preside Carmela Locatelli, così come da Merletti, l’invito a tutti «ad un impegno solenne, rispettare questo luogo. Sia la vostra casa!». Sarà che – ancora una volta – tutti parlano di scuola all’americana, ecco dunque che il presidente della Provincia Dario Galli saluta subito nell’Ipc Falcone «un bell’esempio federalista: se tutti spendessero bene i soldi raccolti sul territorio, di scuole come questa ce ne sarebbero di più». Il sottosegretario alle infrastrutture Mario Mantovani ricorda invece i successi del governo nella lotta alle mafie (avendo come labile spunto il nome della scuola, dedicata a Giovanni Falcone) e il coraggio della riforma scolastica di Mariastella Gelmini, che ha dato forfait per altri impegni, come già due anni fa. Ad animare l’inaugurazione ci ha pensato anche un gruppo di addetti alle pulizie spalleggiati dai Cobas, che hanno protestato per chiedere la soluzione dell’annosa vertenza.

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