Traffico di cocaina, sgominato cartello della ‘ndrangheta
A capo c'erano i calabresi ma con loro ci facevano affari sia la mafia gelese che la sacra corona unita. La droga arrivava in container dal sud-America ai porti di Anversa e Amburgo: 52 arresti
Ancora un’operazione contro le cosche della ‘ndrangheta in Lombardia è stata portata a termine dalla Dda di Milano in collaborazione con il Ros dei Carabinieri e del Gico-Goa della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Dda di Reggio Calabria, che ha smantellato la rete del narcotraffico internazionale sulla rotta Sud America – Europa -Italia. Complessivamente sono 52 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Milano per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose e dalla transnazionalità. Gli arresti sono scattati questa mattina in tutta Italia: 29 quelli effettuati dalle Fiamme Gialle in Calabria mentre gli altri sono stati individuati in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata.
Secondo quanto ricostruito sotto il coordinamento di Alessandro Manno (capo della locale di ‘ndrangheta di Pioltello arrestato nel 2010 con l’operazione "Infinito-Crimine") si era costituito un vero e proprio cartello della droga dedito al traffico internazionale via mare direttamente dalla Colombia e dall’Ecuador verso i porti di Amburgo e Anversa dove container pieni di cocaina pura arrivavano e prendevano le vie più disparate. A trarne vantaggio le cosche della ‘ndrangheta (Pelle, Bellocco, Jerinò, Strangio e altri), principalmente, ma anche alcune cosche della mafia gelese-bustocca (Emanuello-Rinzivillo) e della sacra corona unita. A tenere i contatti diretti con i boss dei cartelli della droga sud-americani erano alcuni esponenti della ‘ndrangheta e alcuni gelesi come Salvatore e Cosimo Fiorito, padre e figlio.
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