“Il Fare” è chiuso, il parcheggio costa 100mila euro in più al Comune
Il centro commerciale è chiuso, il proprietario è in crisi e le spese condominiali del parcheggio ricadono in gran parte sul Comune e sui cittadini gallaratesi. Nel 2013 il costo sale a 155mila euro
A quattro anni dalla chiusura del centro commerciale, il complesso “Il Fare” è diventato come una fornace che divora migliaia di euro l’anno, anche a carico dei cittadini gallaratesi. Il Comune di Gallarate infatti deve pagare oltre 155mila euro, per far fronte ai debiti accumulati da altri condòmini.
La vicenda è da ricercare in una parte specifica del complesso del Fare, vale a dire il parcheggio multipiano annesso al centro commerciale e affacciato su viale Lombardia e via Ferrucci. Una grande struttura che è gestita da un condominio – ragione sociale “Servizi Comuni Il Fare” – che riunisce Immobiliare Venegoni srl (proprietaria del centro commerciale), alcuni privati che acquistarono posti auto e – da ultimo – il Comune di Gallarate. Nel caso del centro commerciale di viale Lombardia, infatti, il Comune prese in carico non solo l’uso ma anche la proprietà di una parte della proprietà dei posti auto, con le relative spese di gestione (possiede 327,595 millesimi del Condominio).
Fino a pochi anni fa, la spesa aggiuntiva per il Comune era improduttiva, ma la situazione era diversa e ancora "nella norma". Molto è cambiato però da quando l’Immobiliare Nuova Venegoni srl (che detiene 594,519 millesimi) si è ritrovata impossibilitata a far fronte ai pagamenti, dopo anni dalla chiusura del centro commerciale vero e proprio. In caso di insolvenza, infatti, sono gli altri condòmini a dover rispondere in solido. Così i costi di gestione a carico del Comune – ma anche dei tre privati – si sono impennati: «Il preventivo delle spese per il periodo novembre 2012-ottobre 2013 è di 155.751 euro, di cui 105,711 sono dovuti alla Immobiliare Venegoni, che ha indietro spese per due anni», spiega l’assessore ai lavori pubblici di Gallarate Luigi Colombo, a cui abbiamo chiesto di fare il punto sui costi. «La previsione di spesa a nostro carico per il 2014 è di 75mila euro l’anno».
Il Comune ha tentato di rientrare delle maggiori spese introducendo un costo mensile di 20 euro in abbonamento per chi parcheggia all’interno dell’autosilo, riaperto a inizio 2012, anche per far fronte ad un impegno preso in campagna elettorale. La scelta di riaprire il parcheggio ha portato ad un aggravio dei costi? Secondo l’amministratore condominiale Luigino Portalupi – che è vincolato alla riservatezza e non ci può confermare le cifre indicate nè le difficoltà della Nuova Venegoni – il grosso dei costi è in realtà fisso. «Manutenzioni minime e spese della sicurezza avrebbero comunque un costo», dice Portalupi. Attualmente, con il parcheggio aperto al pubblico, alla manutenzione si aggiunge un servizio di apertura/chiusura, non un guardiano vero e proprio.
Di fronte alle spese del Fare, l’uso massiccio del parcheggio da parte degli abbonati è attualmente l’unica via per far tornare i conti. Se le cifre fornite dall’assessore Colombo e – in altra sede dal sindaco Edoardo Guenzani – fossero corrette, le spese sarebbero coperte solo nel caso di un’alta occupazione dei posti auto. Una rincorsa a coprire i costi di una struttura di cui il Comune è diventato proprietario con una scelta che strategicamente non si è rivelata vincente e che certo non prevedeva il fallimento dell’operazione commerciale. Il caso gallaratese del “Fare” è particolare, ma non è certo l’unico: a poche decine di chilometri, a Tradate, c’è il caso ancor più grave del centro commerciale “La fornace”, a ricordare come il modello di sviluppo basato sulle grandi strutture possa rivelarsi fragile e pericoloso.
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