Al via l’asciutta del Naviglio Grande
La secca permetterà di svolgere alcuni lavori di manutenzione lungo i canali. Si cercherà comunque di non lasciare a secco la Darsena

L’asciutta primaverile sul Naviglio Grande ha avuto inizio giovedì 2 febbraio. La secca è pianificata per consentire una serie di interventi di recupero spondale (poco più di 2.000 metri lineari) necessari e indifferibili nei Comuni di Robecchetto con Induno, Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora Sopra Ticino, Magenta, Abbiategrasso, Vermezzo e Gaggiano per un importo complessivo di progetto di oltre 2 milioni di euro.
In conseguenza verranno asciugati anche i Navigli di Bereguardo e Pavese; su quest’ultimo sono stati pianificati ulteriori lavori nei Comuni di Milano, Casarile, Giussago e Certosa di Pavia.
Compatibilmente con le esigenze dei cantieri attivi si tenterà di mantenere in Darsena un livello minimo d’acqua. Considerato lo svolgimento delle opere proprio a ridosso della città, gli effetti dell’asciutta saranno maggiormente visibili rispetto alla scorsa volta, quando una sperimentazione di bacinizzazione ha consentito di mantenere un buon livello d’acqua in Darsena e nei tratti limitrofi dei Navigli.
Contestualmente, è prevista la chiusura temporanea di tratti di Alzaia del Naviglio Grande. Con l’Ordinanza del Presidente del Consorzio n. 35 del 24 gennaio 2017 è stata disposta, dal 2 febbraio al 27 marzo 2017, la chiusura temporanea della strada alzaia del Naviglio Grande nei Comuni di Robecchetto con Induno, Cuggiono, Bernate Ticino, Boffalora Sopra Ticino, Magenta, Abbiategrasso, Vermezzo e Gaggiano.
Diversi tratti di alzaia nei territori dei Comuni sopra citati saranno infatti interessati da alcuni lavori di recupero spondale, finanziati da Regione Lombardia, da realizzare ex novo o come completamento di quanto avviato con la precedente asciutta. Le opere pianificate riguarderanno poco più di 2.000 metri lineari di sponda per un importo complessivo di progetto di oltre 2 milioni.
«Non esistono forme alternative alle asciutte, economicamente sostenibili, per effettuare una serie di interventi di messa in sicurezza delle sponde assolutamente necessari. Durante i periodi pianificati di secca dei canali il nostro personale di zona è allertato per intervenire con tempestività in caso di situazioni di sofferenza ittica durante le operazioni dei recuperi, effettuati con grande attenzione e scrupolo» osserva il Presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi Alessandro Folli.
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