La nuova gestione del centro di via Tasso fa infuriare i lavoratori
Venerdì due ore di presidio davanti ai cancelli del centro polifunzionale per la terza età contro il licenziamento di una decina di dipendenti a tempo determinato e il taglio di 30 ore al mese per gli altri. I sindacati: anziani non sono prodotti

Il cambio di gestione del Centro Polifunzionale per la terza età di via Tasso non è stato particolarmente gradito dai dipendenti che venerdì 7 aprile protesteranno con un presidio dalle 13 alle 15 per denunciare «una riorganizzazione che – dicono i sindacati Fp Cgil e Fisascat Cisl – sta fortemente penalizzando sia i lavoratori che gli utenti del centro».
Ad inizio marzo, infatti, un’associazione temporanea d’impresa formato da alcune cooperative (Dolce che è capofila, Ancora, Alisei, Sovite, Inacqua) ha vinto l’appalto che prevede la ristrutturazione e l’ampliamento centro polifunzionale con la realizzazione di una nuova ala.
Uno dei primi provvedimenti presi ha portato al mancato rinnovo di contratto ad una decina di dipendenti assunti a tempo determinato, su un organico complessivo di 90/95 dipendenti, e alla riduzione dell’orario lavorativo di ciascun lavoratore di circa 30 ore al mese.
«Queste decisioni sono state prese nonostante nel bando ci fosse anche la clausola che prevedeva il passaggio di tutti i dipendenti alla nuova società» – sottolinea Alberto Varallo della Cisl. Alla base della decisione c’è il mancato accordo con le organizzazioni sindacali.
Questi tagli stanno producendo ripercussioni anche sull’attenzione e sul tempo prestato agli ospiti che si sarebbe notevolmente ridotto: «Abbiamo già raccolto le prime lamentele da parte dei familiari degli ospiti perchè è cambiato notevolmente l’assetto organizzativo. A titolo di esempio: se prima due operatori, nell’arco di un’ora, curavano l’igiene personale a 4-5 ospiti ora devono lavare 13-14 persone in due ore: non siamo in una fabbrica» – conclude Varallo.
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