Dal folk al teatro, il fine settimana alle Cantine Coopuf
Da giovedì a domenica ricca programmazione: in scena i "Sesquialtera", "Bug" e "Joe Di.Palma", "The Lionsteady" e per concludere appuntamento con il teatro

Un altro appuntamento con il Folk in Cantina. Un’occasione per ballare, mangiare in compagnia e sentirsi a casa. Inizia giovedì 14 dicembre il lungo fine settimana di appuntamenti delle Cantine Coopuf con il gruppo musicale Sesquialtera, composto da chitarra organetto e oboe nasce nel 2014 come musica per danze popolari di coppia, come valzer, mazurke, polke, scottish, bourrée, ecc. Si esibisce per lo piu’ nell’abbiatense in circoli e feste popolari.
Dopo aver cambiato parte della formazione iniziale, dal 2016 crea un repertorio di canti popolari italiani con i quali propone lo spettacolo intitolato “Regioni e Ragioni: viaggio musicale nell’italia popolare” dove racconta, anche nei vari dialetti regionali, storie piccole e grandi del popolo italiano con le similitudini e le differenze che caratterizzano il nostro variegato paese (ingresso libero).
Venerdì sera invece, si vira verso il fok con i Bug e Joe Di.Palma. BUG ° é il nome del progetto musicale nato dalle idee di Jacopo Rossi (chitarra) e Patrick Pilastro (batteria) alla fine del 2014. Dopo un periodo di composizione a due, Insieme alla necessità di sviluppare ed evolvere il progetto musicale, incontrano Andrea Boccarusso (arrangiamento, chitarra e voce) e successivamente Giorgio Delodovici (voce), che andranno a completare la formazione del gruppo (alla quale infine, prenderá parte Mattia Gadda, al basso, nell’autunno 2016). Unendo le diverse esperienze musicali (che spaziano dal blues al funk, passando dal grunge ed il progressive, sino ad alcuni elementi metal) la sonorità inedita dei BUG viene concretizzata e presentata con il primo EP, O’Brien Shape, registrato presso La Sauna recording studio e Ghost recording studio, tra l’autunno 2015 e la primavera 2016.
I Joe D. Palma sono un gruppo pop cantautorale da Padova formatosi nel 2016 e composto da Giorgio Cagnin (voce, chitarra), Matteo Stanco (chitarra), Giacomo Raffaelli (batteria) e Alvise Mutterle (basso). Le sonorità che proponiamo sono accompagnate da testi spensierati e autoironici che racchiudono le nostre personalità e parlano in modo semplice e diretto della nostra quotidianità (ingresso libero).
Per la rassegna #SottoInteso sabato 16, alle 21, in programma il concerto dei The Lionsteady. Una band di 7 elementi amanti della musica in levare, nati alla fine del 2015 da un’idea di Simone Tavola e Marcello Aloe (Soulrockets,Arpioni,Shandon). I componenti vantano una lunga esperienza in ambito musicale e live session. Il genere proposto dalla formazione ricalca l’original ska, rocksteady, reggae, mantenendo il vecchio stile proposto dal sound Jamaicano dei primi anni 60 (ingresso libero).
Domenica 17, alle 18 e 30 invece l’appuntamento è con il teatro. “Si stava meglio” è una trilogia, 3 monologhi per corpo e voce sola che a partire dal concetto di migrazione e da 3 figure letterarie femminili – Gertrude, Irina e Medea ne riscrive le storie, avvicinandole al nostro vissuto quotidiano. Migrare dunque, andare, viaggiare, senza riuscire a liberarsi del proprio passato, rimanendo ingabbiati in un nuovo presente. Questo è il filo rosso che seguiamo per la riscrittura dei 3 testi: nell’Amleto, Gertrude vive in uno stato marcio, di cui lei stessa è complice, assediata dai fantasmi e dalle pretese di un figlio che cerca giustizia; Atto V, scena II: Gertrude osserva Amleto e Laerte che si sfidano a duello. Di lì a poco, Gertrude berrà dalla coppa che Claudio ha avvelenato. La regina di Danimarca deve morire. Siamo a questo punto dell’opera quando la regina di Danimarca irrompe in scena e chiede al popolo di fermarla, di non farla bere, di permetterle di fare le valigie e andarsene da questo stato marcio dove le donne muoiono annegate per amore e gli uomini rimangono uccisi dal potere. (Ingresso 10 € con stuzzichini e bevanda inclusa).
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