Le nuove regole di bilancio un anno dopo
Il convegno alla Liuc ha esaminato le principali questioni irrisolte della recente normativa
A un anno dalla chiusura dei primi bilanci che tengono conto del decreto legislativo 139/2015, attuativo della direttiva 2013/14 EU, quali sono le principali criticità emerse nell’applicazione delle nuove disposizioni? Cosa cambia nella pratica per la redazione di bilanci d’esercizio, di bilanci consolidati e dell’informativa di bilancio?
A queste e ad altre domande hanno risposto gli esperti intervenuti al convegno dal titolo “Recenti novità su audit e compliance nelle imprese”, alla Liuc – Università Cattaneo , accreditato dall’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Varese e di Busto Arsizio. Presenti in eguale e cospicuo numero (circa 200) sia professionisti che manager e imprenditori, evidenza della crescente importanza ormai percepita da tutti, della rilevanza dei temi con relativi opportunità e rischi, spesso in passato sottovalutati.
«La nuova normativa – spiega Alessandro Cortesi, professore ordinario di contabilità e bilancio della Liuc – ha lasciato, inevitabilmente, qualche vuoto interpretativo da colmare e ha fatto emergere la necessità di alcune precisazioni da parte del legislatore ma anche dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC). Ora, con i bilanci in chiusura al 31 dicembre 2017, è importante per le imprese fare chiarezza rispetto a tutte le problematiche emerse nel corso di questo primo periodo di pratica».
Il convegno ha esaminato le principali questioni irrisolte della recente normativa, i principi in corso di emanazione nonché altre tematiche di grande attualità in tema di audit e compliance di tutte le società. Si è proposto anche un focus su alcuni nuovi elementi normativi, ovvero la relazione sulla gestione e la nuova relazione di revisione.
LE NUOVE NORME DI BILANCIO (OIC) DOPO UN ANNO
I nuovi OIC sono stati applicati per la prima volta nel 2016 probabilmente con qualche errore e sottovalutazione del tema per non perfetta conoscenza. Ne parla un professionista che ha partecipato alla loro stesura e che sta partecipando ad ulteriori nuovi documenti in corso di emissione con relative responsabilità di amministratori, sindaci, consigli di sorveglianza, revisori. Oltre all’impatto nei rapporti con banche ed investitori, ricordiamo l’adeguamento della Agenzia delle entrate alla derivazione rafforzata delle appostazioni di bilancio e i conseguenti effetti , anche fiscali, di una non corretta applicazione degli OIC.
Per quanto riguarda il giudizio sulla conformità della relazione sulla gestione alle norme di legge e dichiarazione sull’eventuale presenza di errori significativi nella relazione sulla gestione, si tratta di una assoluta novità e di una norma di legge che si applica a tutte le società non minori (tutte le spa e le srl “sopra i limiti” con quindi con obbligo di sindaco e revisore legale) sui bilanci chiusi dopo il luglio 2017. Come è noto per tutte le società di cui sopra è obbligatorio l’Audit (revisione legale) sulla base degli ISA Italia (International Standards on Auditing) dal 2015.
Nel sistema di controllo interno, la gestione dei rischi del business tipico e dei rischi normativi (231, privacy, normative estere) sta diventando sempre più impattante anche per le aziende di medie dimensioni negli ultimi anni. Paradossalmente vi sono ormai più rischi significativi su questi aspetti per la continuità aziendale rispetto ad esempio a quelli “fiscali” in senso ampio o a quelli propri di settore, in moltissimi casi pratici.
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