Le dimissioni di Campiotti
Trovare una soluzione alla triste vicenda della casa di riposo. Il direttore Giovannelli rilancia l'idea di un benefattore
Da troppo tempo sul Molina (foto) sono addensate nubi minacciose.
Non stiamo a rifare tutta la storia, ma se non si vuole che i danni diventino davvero pesanti, bisogna provare a fare dei passi avanti seri. Il pronunciamento del Tar non entra nel merito della vicenda, ma sull’Ente pesano come macigni almeno tre questioni.
La prima è l’indagine della Magistratura di cui al momento non sappiamo molto di più di quello che abbiamo scritto. Ci sono capi di imputazioni pesantissimi e intrecci tra affari e politica che inquinano ogni possibile sviluppo positivo delle cose.
La seconda è il ricorso che ATS ha fatto al Consiglio di Stato. Un film già visto e che potrebbe portare a un secondo ribaltamento della situazione.
L’ultimo è la denuncia che il commissario ha fatto riguardo il CdA in cui chiede conto dei danni che le azioni di questo avrebbero portato al Molina.
Qualcuno potrà pure parlare di azioni persecutorie, ma è evidente che qualche problema ci sia. A questo va aggiunto che Campiotti e i consiglieri di nomina politica non abbiano più alcun appoggio e come ci ha scritto una persona che si è sempre adoperata per il bene del Molina:
“Oggi Campiotti ed il suo consiglio sono dei ferri vecchi che nessuno riconosce più come suoi. Sarebbe il momento giusto per andarsene. Una richiesta corale, cittadina, dal basso. E a questo punto lo stesso consiglio comunale potrebbe rivolgere l’invito ad andarsene. Guardando avanti non restano che le dimissioni di Campiotti e del suo consiglio. Non le ha date durante il lungo iter del TAR, ma la situazione era ben diversa. Campiotti ricorreva contestando la legittimità dell’intervento della Regione. Non aveva senso ritirarsi. Oggi ha avuto ragione. Torna in gloria ma sempre fra contestazioni anche nel merito delle sue beneficenze televisive. E anche in sede penale”.
La scelta delle dimissioni dovrebbe coinvolgere anche la Chiesa varesina permettendo così di riprendere un cammino sereno che rimetta al centro il bene del Molina.
Sul rinnovo del Consiglio, a statuto vigente sarebbe auspicabile che il Sindaco apra un pubblico bando tra cittadini di Varese. La scelta dovrà essere pubblica e trasparente, finalmente per la prima volta all’infuori di interessi di bottega.
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