“Impossibile fare una nuova aula”: la Settembrini non può accogliere 40 alunni
Il Sindaco Galimberti ha spiegato ai genitori di tutti i bambini che hanno presentato domanda di iscrizione le questioni che rendono impossibile l'accoglienza
La scuola è troppo piccola e non può accogliere tutti. Questa è la sentenza finale raccontata dal Sindaco di Varese Davide Galimberti ai genitori dei 40 bimbi che hanno presentato domanda di iscrizione alla primaria di Velate. Riuniti nell’aula magna della scuola media Violetti hanno ascoltato le ragioni che hanno portato prima al boom di domande, poi alle speranze di un’accettazione finale fino alla doccia fredda con l’elenco degli esclusi
« Mi assumo la responsabilità per aver creduto di poter attivare due prime – ha spiegato il dirigente del comprensivo Varese 3 Antonio Antonellis – quando abbiamo fatto richiesta in Comune per poter rivedere alcuni spazi del plesso, ho ricevuto delle indicazioni di massima, nulla di scritto. Solo ora, dopo un’indagine da parte dei tecnici dell’amministrazione, è arrivata la risposta ufficiale».
E la risposta ufficiale non premia l’alta popolarità della primaria: « Il problema è che questa scuola storicamente ha sempre avuto un ciclo unico – ha spiegato il sindaco – tutte le aule e gli ambienti sono stati studiati per permettere il tempo scuola in modo adeguato. Ricavare una nuova classe avrebbe voluto dire comprimere questi spazi con disagi per tutti. E non è una questione economica: tirare su un muro sarebbe costato circa 10.000 euro, una cifra davvero non impossibile per un Comune impegnato in modo consistente nella messa in sicurezza e abbellimento del patrimonio edilizio scolastico».
Ma cosa ha portato la scuoletta di Velate a diventare così ambita? Una proposta, ancora tutta da costruire, di didattica “alla finlandese”, un modello diverso di tempo scuola costruito più su progetti e laboratori al posto di lezioni d’aula frontali. La sperimentazione avviata lo scorso anno alla primaria IV Novembre quest’anno non sarà rinnovata, per cui, nella ricerca di un’alternativa in città, le maestre della Settembrini si erano dette disponibili a fare un percorso di formazione su questa metodologia per progettare una formula di didattica diversa.
Alla luce dei problemi sul tappeto, ai genitori presenti il dirigente Antonellis ha offerto di accogliere tutti nella vicina primaria Galilei, una scuola che non ha problemi di spazio. La decisione spetterà alle singole famiglie che, ora vorranno capire e conoscere il plesso di Avigno. Su una cosa, però, il sindaco, confortato dall’assessore ai servizi educativi Rossella Dimaggio in qualità di maestra, ha assicurato che la scelta delle insegnanti viene gestita a livello di comprensivo, in base a una serie di circostanze che verranno valutate dal dirigente: « Nessuno può avere la certezza di avere questa, piuttosto che quell’altra maestra – ha detto Dimaggio – di certo, però, tutto il personale docente dello stesso comprensivo progetta la didattica condividendo obiettivi e percorsi». Chiunque ha scelto la Settembrini, dunque, non rimarrà deluso dall’alternativa Galilei.
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