Appalti Malpensa, sindacati chiedono l’intervento di Salvi

Appello al Ministro del lavoro. Le organizzazioni: errori e anomalie sull'aggiudicazione del contratto di pulizie

I sindacati contestano i criteri di assegnazione degli appalti a Malpensa. E chiedono l’intervento del Ministro del lavoro Cesare Salvi. Questa volta, a preoccupare le organizzazioni, é l’appalto per le pulizie dell’hub. A parere di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uilt-Uil la relativa gara si sarebbe conclusa con la vittoria di un’azienda, ottenuto con criteri che denotano "errori palesi ed anomalie. Secondo l’attuale graduatoria – scrivono i sindacati in una lettera aperta – la gara sarebbe stata vinta sulla base di presupposti che non garantiscono né il rispetto dei contratti nè rispondono a requisiti di organizzazione aziendale e funzionale". 

Ma su cosa si basa la contestazione? In sostanza, il progetto presentato dall’azienda vincitrice, indicherebbe orari di lavoro e giorni di riposo e assenza giustificata, svantaggiosi, rispetto a quelli stabiliti dal contratto nazionale di categoria.
"Di fronte all’obbligo di indicare per ogni ogni dipendente il monte ore annuo medio delle ore effettivamente lavorate, vengono letteralmente cancellati i diritti contrattuali garantiti dai contratti di lavoro" si legge nella lettera aperta. E ancora: "La quantificazione delle ore di assenza media individuale dei lavoratori, per malattia e infortunio, é in una percentuale esigua (1%) rispetto a una media ragionevole (3.5%)". Perplessità anche sull’organizzazione del lavoro, prefigurata dalle basi di calcolo, concernente il costo del lavoro delle figure professionali utilizzate, poiché questa "lascia supporre che lo svolgimento di mansioni complesse o comunque di maggior professionalità e responsabilità, verrebbero affidate a livelli professionali inferiori a quelli attuali, per i quali peraltro non appare corretta neppure l’esatta determinazione del costo annuale del lavoro". 

"Si vuole spendere meno, penalizzando qualità e professionalità" é il giudizio di Lauro Pregnolato di Fisascat-Cgil. "Inoltre ci preme che i livelli di occupazione non vengano intacati" afferma Fabrizio Ferrari di Fisascat-Cisl. L’assegnazione dell’appalto é in questo momento bloccata da un ricorso al Tar di alcune ditte perdenti. Una situazione che si ripete con frequenza, a Malpensa, in occasione dei bandi per i lavori. La Sea, dal canto suo, esprime una posizione di netto contrasto a quanto affermato dai sindacati. "La ditta scelta non era quella che ha fatto l’offerta più economica – fanno sapere dall’ufficio stampa – bensì quella che ha fatto l’offerta più vantaggiosa, un criterio che tiene conto anche della qualità del servizio. Quanto al ricorso al Tar – ribadisce Sea – accetteremo la decisione. A noi non interessa chi vince, ci interessa solo che qualcuno svolga bene quel servizio".

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Pubblicato il 22 Gennaio 2001
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