Twa verso la bancarotta, ma non tutto è perduto per i lavoratori

L'azienda americana verso il fallimento, vende ad American Airlines. Verranno reimpiegati i dipendenti dell'hub?

A quattro giorni dall’addio della Twa all’aeroporto di Malpensa, rimane ancora incerta la posizione dei dipendenti della compagnia aerea americana nello scalo della brughiera. Lunedì scorso si è tenuto un incontro tra i sindacati (Filt-Cgil e Fit-Cisl) e la Twa. Le parti starebbero valutando la situazione anche alla luce delle notizie che arrivano dagli Stati Uniti, con la Twa che, in gravi difficoltà economiche (si parla addirittura di bancarotta) starebbe per essere acquisita dall’American Airlines. 
Secondo le notizie finora trapelate, Twa potrebbe dichiarare bancarotta per la terza volta nella sua storia. American Airlines rileverebbe così la compagnia a un prezzo conveniente salvando però i 20.000 posti di lavoro dell’azienda.
Questa incognita apre un quadro di soluzioni possibili anche in funzione dell’occupazione di Malpensa. Da un lato la crisi Twa potrebbe congelare crediti e debiti della società, rendendo più difficoltoso ottenere delle "buonuscite" di valore per i dipendenti con più anni sulle spalle, ma dall’altro potrebbe aprire qualche speranza di vedere un reimpiego di personale in American Airlines, compagnia anch’essa operante nello scalo di Malpensa 2000. 
Aspettando notizie più precise da oltreoceano, i sindacati e la Twa continuano a dialogare. Lunedì scorso c’é stata una riunione e venerdì ci si siederà ancora al tavolo delle trattative. Secondo il sindacato Filt-Cgil, Twa e Sea avrrebbero raggiunto un accordo per l’assunzione di 31 lavoratori a Malpensa. Per altri 37 ( lavoratori con più anzianità e quadri dirigenziali) potrebbero esserci esodi incentivati favoriti dalla procedura della legge 233. L’offerta di Twa non soddisfa pienamente la Filt e, allo stato attuale delle cose, si starebbe pensando come rilanciare. "Le strade possibili sarebbero due – spiega Piergianni Rivolta, segretario provinciale Filt –  chiedere una buonuscita più alta o chiedere alla Sea di assumere un numero maggiore di lavoratori". Il tutto in attesa di sapere cosa succede in America.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2001
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