Sosta, trasporti pubblici, semafori e piste ciclabili: la città va ripensata

Quale futuro per la mobilità cittadina . Il Sindaco Aldo Fumagalli risponde alla raccomandata di Pierfausto Vedani

Le analisi sui differenti elementi che contribuiscono a determinare gli attuali problemi di mobilità a Varese, hanno oggi portato ad individuare nella rete viaria mancanze infrastrutturali: nei trasporti pubblici, nei parcheggi, nel coordinamento delle semaforizzazioni, nella sicurezza della circolazione pedonale e della mobilità ciclistica.

Limiti, quelli elencati, non sempre evidenti ma venuti alla superficie grazie anche ad una più attenta sensibilità ai problemi di sicurezza e di decongestionamento delle nostre città.

Una nuova strategia di lavoro e d’approccio sistematico ai problemi, pertanto, sta guidando i programmi d’intervento previsti per il prossimo biennio e, più a lungo termine, per i tre anni successivi a questo.

Programmi e spunti di riflessione.

Parte decisiva ed imprescindibile della strategia di pianificazione dovrà, infatti, consistere, principalmente, nella realizzazione d’aree di sosta collettiva (i cosiddetti parcheggi d’interscambio) con il contestuale riordino di quella su strada.

Attraverso un’azione mirata di pianificazione, infatti, l’Assessorato all’urbanistica di concerto con quello alla viabilità ha, di recente, completato la mappatura di tutte le aree ritenute idonee per l’individuazione di parcheggi d’interscambio. Aree queste ultime che, offrendo la possibilità di scambio con il mezzo pubblico (o, in ogni caso, in posizione strategica), saranno destinate ad accogliere le maggiori quote di sosta (ndr. non solo quella pendolare ma anche quella destinata al tempo libero ed allo svago, si pensi a questo proposito alla recente riattivazione della funicolare ed alle sempre più frequenti iniziative volte a sensibilizzare i cittadini verso l’ambiente che comportano chiusure programmate d’aree estese con coinvolgimento di sistemi di trasporto pubblico).

Si è fatto più sopra cenno alla necessità di riordino della sosta su strada. Non a caso si è utilizzata la parola "riordino" e non come sino a qualche tempo fa, con intenti forse troppo integralisti, "eliminazione" (ndr. Si vedano a questo proposito i numerosi capitoli del Piano Integrato della Mobilità dedicati all’eliminazione, quasi completa, della sosta su strada a supporto dell’originario progetto "tram- bus").

E’ un fatto ormai certo quello che, laddove la sosta è consentita senza alcuna regolamentazione e/o disposizione, tenda a creare disordine, intralcio a pedoni e veicoli in genere, pur consistendo, comunque, fase "irrinunciabile" della circolazione. Questo, spesso, a discapito dell’immagine urbana e, come si diceva, della sicurezza e della fluidità del traffico.

Sulla base di questo criterio si sta cercando di definire, per ogni zona della città (quartiere, rione ecc.), una re-distribuzione funzionale e razionale della sosta (libera od onerosa che sia).

In quest’ottica saranno individuati i singoli stalli di sosta, dedicati anche al carico e scarico delle merci e/o a particolari categorie (invalidi), introducendo secondo una ben precisa mappatura dell’area urbana, mirate regolamentazioni orarie o tariffarie (ndr. nell’ottica di rendere massima la fruizione degli spazi di sosta diviene determinante la partizione oraria e nelle aree più centrali la tariffazione. Disincentivi, questi, ad occupare inoperosamente spazi tanto preziosi di suolo pubblico).

Si è individuato, inoltre, uno scenario futuro della mobilità per la città di Varese nel quale assume un ruolo riqualificato il trasporto pubblico urbano, imperniato più su un riassetto delle attuali linee di servizio pubblico che non su uno stravolgimento delle stesse. (ndr. Mentre il Tram-bus funzionalizzava tutto al solo asse "forte", –Borri – Centro – Sanvito Silvestro – Masnago -, ora ci si rende conto di come il pensiero debba necessariamente essere di più ampio respiro e coinvolgere l’intera rete, intesa come sistema di servizio).

L’elemento portante per il medio termine, dovrà quindi consistere nel ripensare alla funzione del trasporto pubblico urbano ed al suo ruolo nel più ampio sistema viabilistico. La soluzione tram –bus è stata attentamente analizzata, valutandone i diversi impatti. L’originaria ipotesi, sia per percorrenze sia per semaforizzazioni, in alcune parti della città già alleggerita e resa più aderente ad una realtà di traffico estremamente composita, dovrà ulteriormente essere analizzata e ricalibrata. Non quindi un trasporto pubblico che in via esclusiva sia di servizio penalizzando in vario modo il traffico veicolare privato (ndr. Si vedano anche a questo proposito le numerose tesi su come scoraggiare l’uso dell’auto a vantaggio del mezzo pubblico sostenute nel Piano Integrato della Mobilità) ma, un sistema più morbido, in grado di coesistere in maniera sufficientemente valida con quest’ultimo.

Occorrerà per questo capire, anche alla luce della recente Legge Regionale di riforma del trasporto pubblico locale (ndr. che ne affida la gestione ai comuni), quale configurazione complessiva dare all’intera rete proponendone una riorganizzazione d’insieme (linee deboli, percorrenze, orari, programmi d’esercizio, potenziamenti e/o limitazioni).

Semaforizzazioni e schemi di circolazione che in buona parte interessano l’area centrale (ndr. ad oggi fra alterne vicende ancora non completate) dovranno essere rivisti ed in alcuni casi ripensati con soluzioni diverse da quelle attuali.

Quanto sopra potrà essere conseguito sia con la semplice riorganizzazione d’alcune aree d’intersezione nodali, si pensi a titolo d’esempio a quelle fra v.le Milano e via Nuccia Casula o con l’introduzione di rotatorie. Si rimanda qui, evidentemente a specifiche trattazioni più di dettaglio (ndr. progetti presso i LL.PP. per v.le Aguggiari/via Manin, via Peschiera/Cà Bassa/Monte Nero/Friuli, studi per area ospedale presso Assessorato all’Urbanistica, proposte di privati –IPER- per V.le Belforte/Peschiera), che dovranno caso per caso essere affrontate.

L’installazione e l’asservimento degli attuali impianti semaforici, in particolare lungo il tracciato tram bus dovrà prevedere programmazioni più ampie ricomprendendo, contestualmente, un’organizzazione che garantisca una buona scorrevolezza dei flussi di traffico con sistemi d’onde verdi opportunamente calibrate (ndr. l’idea guida e quella vista in Svizzera spire + telecamere per il controllo del traffico + programmi di controllo per la regolazione automatica del traffico).

Si sta considerando con attenzione anche la possibilità di realizzare percorsi ciclo pedonali in ambito strettamente urbano, inquadrandola, però, in uno scenario di più breve termine, contestualmente agli interventi di riassetto della sosta sopra descritti e ad un ridisegno complessivo della segnaletica stradale (ndr. ottimizzazione dell’uso delle corsie riduzioni ottiche del calibro utile delle sedi stradali al fine di ridurre la velocità dei veicoli ecc.)

Sono allo studio alcune possibili connessioni che si stanno rivelando d’immediata fattibilità al fine di favorire una più ampia mobilità ciclistica.

Verso sud est appare realizzabile un percorso lungo viale Aguggiari (ndr. da p.zza Beccaria sino alla Chiesa S. Massimiliano Kolbe) così come verso sud est trova fattibilità un intervento lungo l’asse di viale Belforte (ndr. da via del Lazzaretto lungo tutto il viale Belforte sino a collegarsi con le scuole di via Brunico).

Più difficili e specialistiche appaiono, invece, a causa dell’orografia del territorio, le connessioni fra la zona del lago ed il centro cittadino laddove, tuttavia, potrebbero essere pensati tracciati di tipo "ciclo amatoriale" con semplice segnalazione di percorsi dedicati e solo parzialmente protetti. Non quindi vere e proprie piste riservate. Allo stesso modo per i collegamenti con la zona a Nord, verso S. Maria del Monte e Campo dei Fiori.

Nella definizione dello scenario d’intervento sulla mobilità, un elemento fondamentale è costituito anche dall’ampliamento delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato. In tale ottica, sulla base d’analisi prevalentemente di tipo urbanistico, si stanno individuando le piazze o le strade di maggior pregio ambientale o artistico o con maggiore propensione alla pedonalità dove, in altre parole, attuare nuclei preservati dalla circolazione veicolare.

Esperimenti in tal senso si sono già eseguiti nei comparti di Biumo inferiore e piazza Monte Grappa in occasione di festività e mercatini (ndr. con un discreto successo di pubblico).

La delimitazione di tali zone dovrà, tuttavia, essere effettuata sia sulla base di una riqualificazione dello scenario urbano (arredo, pedonalità, pavimentazioni ecc.) sia di una particolare attenzione ai residenti ed alle loro esigenze legate alle quotidianità (ndr. concessione di spazi di sosta loro dedicati e riserve di circolazione per il raggiungimento di proprietà private).

Può, da ultimo, considerarsi determinante l’intervento su alcune infrastrutture viarie.

Il P.R.G. vigente già prevede una nuova connessione stradale fra la via Gasparotto e viale Borri che, se pur al centro di numerose polemiche, è apparsa funzionale rispetto al drenaggio delle percorrenze veicolari che ormai saturano il viale Borri.

Allo stesso modo un intervento di riqualificazione si renderà necessario su tutto l’asse di via Peschiera (allargamento e riadeguamento del tracciato), laddove un importante intervento (ndr. vedi nota sulle rotatorie) è già stato ipotizzato in luogo dell’attuale intersezione semaforizzata con l’asse stradale del viale Belforte mentre un altro potrebbe vedere la luce nel comparto fra la via Cà Bassa – Friuli – Monte Nero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2001
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