Viabilità e potenziamento delle risorse sono la ricetta di Duratorre
I progetti elettorali del candidato di Democrazia Europea, la formazione di D'Antoni alle politiche 2001
Incontriamo a Luino Edoardo Duratorre, il quarantaduenne candidato alle politiche 2001 alla Camera dei Deputati che si presenta nel collegio di Luino per Democrazia Europea", il movimento creato dai Sergio D’Antoni.
Originario della Provincia di Latina, Duratorre proviene da un’esperienza politica tra le fila dello scudo crociato, ricoprendo la carica di vice delegato provinciale di Latina negli anni 80, e quella di amministratore del locale consorzio di riciclaggio RSU 1981 all’87. Trasferitosi da una quindicina d’anni a Luino, Duratorre è stato nel direttivo Luinese della DC a partire dall’89 per poi passare nel PPI. Entra in Democrazia Europea nell’ottobre 2000; celibe, svolge come professione il medico nel reparto di medicina interna dell’ospedale di Luino.
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi?
«Ritengo che da un lato si avverta l’esigenza, per il collegio di Luino, di ridare rappresentatività al territorio, di avvicinare i veri bisogni dei cittadini a chi può far sentire la loro voce in Parlamento. Il rappresentante alla Camera deve a mio avviso essere espressione alle aspettative degli elettori, non seguire le strategie di partito, venendo "calato" dall’alto. A livello puramente politico ritengo sia necessario riformare un grande centro che ora non viene rappresentato da alcuna forza politica. A Luino mi sono impegnato a dar vita alla "Consulta dei moderati", un movimento che racchiude al suo interno le diverse anime di centro che convivono nella città».
Quali sono le priorità da risovere per l’alto Varesotto?
«Le due componenti principali sono rappresentate dal potenziamento della viabilità e dalla valorizzazione delle risorse presenti sul territorio, in special modo quelle culturali. Attorno a questi due punti vorrei far gravitare la mia azione politica alla Camera. La rapidità dei trasporti da e verso Malpensa è prioritaria per i passeggeri quanto per le merci, quindi punterei sul potenziamento della rete ferroviaria già esistente e attualmente utilizzata al di sotto delle potenzialità».
Per quanto riguarda il turismo?
«Un’altra componente è rappresentata dal potenziamento della attività turistiche intese non come maggiori contributi ai privati, ma come azione concreta che veda gli enti pubblici locali come attori dell’organizzazione e della sponsorizzazione di tutti gli itinerari culturali e ambientali di cui la nostra zona è ricca ma che non vengono attualmente sfruttati appieno. Solo l’ammodernamento dei trasporti e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale possono dar vita al rifiorire del turismo».
Luino, come Cittiglio ospita un’importante struttura sanitaria. Come vedrebbe il futuro delle sedi decentrate degli ospedali?
«Sulla sanità è necessario operare la considerazione di fondo che veda la gestione delle strutture ospedaliere al di fuori da una logica di risparmio e di spesa. I servizi, quindi, vanno assolutamente mantenuti anche nelle sedi periferiche delle aziende ospedaliere».
L’economia di frontiera è in crisi. Quali le misure da prendere?
«Le zone che confinano con paesi stranieri spesso risentono della differenze di moneta e dell’economia d’oltrefrontiera. Il caso del Luinese ne è l’esempio lampante. Penso che le misure da prendere debbano tendere all’estensione dei benefici di cui godono altre zone del nostro paese con problemi analoghi, come avviene per la provincia autonoma di Bolzano. Certo per giungere a scelte di questo genere è bene tener conto di tutte le voci: è quindi necessario un tavolo di concertazione tra le parti sociali. Un’altra strada è rappresentata dai finanziamenti europei. Ma attenzione: non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto, di grandi opere isolate tanto per ricevere soldi. E’ a mio avviso più incisiva anche in questo campo la concertazione per valutare i veri bisogni della popolazione».
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