Al via la seconda conferenza Eurosite Alptransit

Aziende di tutta Europa daranno vita ad un forum sulla seconda galleria del Gottardo. Presenti anche numerose componenti sindacali

Si terrà a Como la conferenza Eurosite su Alptransit, presso l’hôtel Palace, in Lungo Lario Trieste 16, a partire da giovedi` 7 a sabato 9 giugno 2001.

All’insegna della cooperazione internazionale sindacale in materia di tutela dei lavoratori, parteciperanno al progetto Alptransit – per scavare la seconda galleria nel S.Gottardo – i rappresentanti di aziende svizzere,svedesi,inglesi, tedesche, austriache, francesi, italiane e sudafricane

Alla discussione inerente il collegamento saranno presenti anche i rappresentanti FETBB (federazione europea dei sindacati del settore edile e del legno) che, alcuni anni fa, con la collaborazione dell’UE, diedero vita al progetto Eurosite., della CGIL, del sindacato svizzero CSI(consiglio sindacale interregionale Ticino-Lombardia-Piemonte,e del SEI ( Sindacato edilizia ed industria).

Saranno sviluppati diversi punti, dal bilancio della collaborazione fra i datori di lavoro, i lavoratori, le autorità e gli enti sindacali allo scambio d’informazioni tra i rappresentanti dei lavoratori e dei Comitati d’azienda di cantiere sugli sviluppi del progetto Alptransit, includendo anche gli aspetti ambientali, e l’assistenza sindacale circa la tutela del lavoro e della salute in galleria, passando per il rafforzamento della cooperazione sindacale internazionale.

Ancora nuova legge sul lavoro, circa gli orari ed i turni da rispettare, il proseguimento del lavoro avviato ed interessamento di nuovi cantieri e bilancio dei controlli finora effettuati sui cantieri.

Tra i vari rappresentanti del mondo sindacale elvetico, saranno presenti: Kurt Wursch,per il SYNA (Sindacati liberi della Svizzera italiana), Peter Scola, da Zurigo, Daniela Pollinger Diovisalvi, rappresentante sindacale per il Vallese, e Carlos Canosa.

Paolo Locatelli, dell’OCST e Saverio Lurati, per il SEI (sindacato edilizia e industria) affronteranno soprattutto il tema delle condizioni di sicurezza nelle gallerie. Gli incidenti mortali di Sedrun dimostrano che la sicurezza e la protezione della salute nei cantieri Alptransit sono ancora da migliorare. Ed è per questo che il Sei promuoverà la costituzione di una commissione permanente per la tutela della sicurezza e della salute nei cantieri del S.Gottardo.

L’urgenza dei controlli in materia di salario sarà tra le priorità su cui discutere, poiché non è ancora ben chiaro quali siano le componenti salariali che rientrano nel calcolo del salario contrattuale valido in territorio elvetico.Il contributo ai costi di esecuzione del contratto collettivo di lavoro ed allo sviluppo professionale, obbligatorio per tutte le aziende ed i lavoratori svizzeri, sarà anche materia di discussione.

Il forum si aprirà Giovedi`7 giugno, con l’arrivo in mattinata dei partecipanti, per concludersi Sabato 9 Giugno, con una visita al cantiere di Bodio. Il giorno 10 sarà dedicato al rientro.

Considerando l’ingente numero d’ingegneri e di manodopera specializzata, necessario alla costruzione del traforo, viene in mente la decisione del Consiglio Federale di qualche giorno fa, in merito all’urgenza di altri 11000 permessi di lavoro necessari per la Svizzera.

Diversi i commenti sull’iniziativa. Per il responsabile della sezione Frontalieri OCST Bosisio bisogna comunque pensare alla diversa densità della piazza economica elvetica, per cui se la Svizzera interna necessita di un alto numero di personale estero qualificato, la massiccia presenza del frontalierato in Ticino, non contingentato, fa si che il numero di lavoratori richiesto sia parecchio inferiore rispetto a quello di un cantone della Svizzera interna. Diverso è infatti il permesso di dimora (B) da quello del frontaliere (G), del lavoratore stagionale (A) di chi è domiciliato(C).Il Consiglio federale stabilisce le quote competenti ogni cantone circa i permessi di dimora e di lavoro(B).

Anche Werner Carobbio, ex Consigliere Federale e dirigente del partito socialista ticinese, concorda sul fatto che tale decisione non riguardi i frontalieri, già liberi di lavorare in Svizzera purché assunti da una ditta elvetica e residenti in un raggio non superiore ai venti chilometri dal confine. La decisione del Consiglio Federale concerne chi ,rispondendo ai criteri di ricerca, ad esempio nel campo dell’informatica, potrà lavorare in Svizzera, abitandoci,attraverso un regolare permesso di lavoro (B), nonostante provenga da altri Paesi .Va da sé che la provenienza da Stati Europei costituirà motivo di priorità rispetto a chi è nato in un altro continente.

Da sempre critico della politica svizzera concernente i permessi di lavoro e quindi per niente sorpreso della decisione di Berna, Carobbio, afferma che "E`normale che la Svizzera allarghi le maglie",visto che da anni si fa sentire la mancanza di manodopera, ma sarebbe il momento di pensare alle "misure d’accompagnamento circa le modalità d’impiego," visto che , se teoricamente lo svizzero e lo straniero dovrebbero essere assunti a parità di salario, la realtà è ben diversa: chi non ha cittadinanza elvetica accetta anche stipendi inferiori del 30% rispetto a quello di uno svizzero, poiché comunque superiore ad un salario medio europeo.Se nel campo dell’informatica ed in quello dell’edilizia, come nel cantiere Alptransit, gli organismi di controllo sono presenti e vegliano a che le condizioni salariali siano rispettate, in altri settori, in cui non c’è convenzione collettiva, i minimi salariali sono raramente rispettati.

Per chi volesse iscriversi alla conferenza:

Palace Hôtel lungo Lario Trieste,16
22100 Como
tel.031 303303
fax 031 303170

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Giugno 2001
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