Il mondo del lavoro sotto choc per i fatti di New York e Washington
Attesa, sgomento e paura da parte di lavoratori di alcune aziende della provincia
Sindacalisti, operatori sociali, lavoratori, tutti stretti attorno alle drammatiche immagini che arrivano dagli Stati Uniti. Ieri sera l’incontro in Prefettura, oggi si torna al lavoro, tra i primi commenti.
«Preoccupazione», dice Paolino Bonifacio, delegato sindacale della FIOM-CGIL all’Aermacchi di Venegono, «si respira questa mattina tra i lavoratori. Siamo in attesa di notizie sull’evoluzione dei fatti gravissimi accaduti ieri negli Stati Uniti. C’è molto interesse anche da parte dei giovani, anche da quelli più apatici che sempre più spesso si disinteressano della politica o dell’economia. Questa mattina, però, tutti sono interessati alle notizie che arrivano. Sul fronte sindacale siamo in attesa di una comunicazione della CGIL Regionale per iniziative ed eventuali assemblee che siamo pronti a sostenere». Altre reazioni dal mondo sindacale provengono da Marco Molteni, segretario della Uil di Varese che ha contattato i lavoratori di Whirlpool e di Malpensa, i più preoccupati per quello che potrà accadere nelle prossime ore. «Il consiglio che ci siamo sentiti di dare ai lavoratori delle aziende "più esposte" è questo: mantenete i rapporti con la direzione. I lavoratori sono preoccupati, in ansia ma solo le direzioni possono dire quale atteggiamento tenere e quali provvedimenti si stanno adottando». Anche da parte di Antonio Di Trinca, segretario della FIOM-CGIL di Varese, in seguito a numerosi contatti con delegati sindacali di numerose fabbriche della provincia arrivano parole che segnalano una «grande preoccupazione nel mondo del lavoro, ma non di panico, come sarebbe prevedibile in questi momenti», Un’altra testimonianza giunge dalla Whirlpool di Cassinetta. Mario Donà, della UILM, parla di «clima di paura e di preoccupazione da parte di tutti i dipendenti. La vigilanza è molto accorta e siamo in attesa di ulteriori notizie. Domani al massimo, se non addirittura oggi, attendiamo un comunicato sindacale e non escludo iniziative di solidarietà». Anche presso il Centro Comune di Ricerca di Ispra si parla di allerta. «Benché non siano giunte minacce né intimidazioni – sostiene Celso Osimani, responsabile della sicurezza del Centro – la guardia non verrà abbassata e il sistema di sorveglianza è stato potenziato. Il CCR rappresenta un simbolo dell’Unione Europea importante, dove lavorano scienziati provenienti da tutti i paesi dell’Unione». |
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