Sgominata la banda della rapina al Credito Italiano
In manette cinque uomini: i due esecutori e tre basisti
La collaborazione di alcuni cittadini si è rivelata determinante. La Squadra Mobile di Varese dopo alcune ore di appostamento ha tratto in arresto gli esecutori materiali e tre basisti della rapina di ieri al Credito Italiano di viale Belforte. Un’operazione che è scattata subito e che dopo circa un’ora ha permesso alla polizia di individuare il covo dei malviventi. Marcello Iozzi di 20 anni, residente a Cetrano e Ivan Pescatori di 19 anni di Cosenza, entrambi incensurati erano entrati a volto scoperto in banca e mentre uno dei due teneva in ostaggio una cliente, il secondo si faceva consegnare il bottino, circa 200 milioni dal cassiere. Usciti dall’agenzia i due sono scappati a piedi, ma proprio grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini la polizia ha subito individuato un condominio di via Tonale, a circa 300 metri dall’istituto bancario, dove i due si erano rifugiati in un appartamento al quinto piano.
Sono state necessarie alcune ore di attesa. Poi in serata sono arrivati Luigi Palermo 50 anni, attualmente impiegato come fruttivendolo e Amabile Varta di 45 anni entrambi residenti a Castronno e originari della provincia di Cosenza. I due erano a bordo di due auto, una delle quali dello Iozzi. La polizia ha lasciato scendere i tre e insieme con l’altro uomo ancora sull’auto li ha tratti in arresto dopo una breve colluttazione risoltasi però senza alcun danno.
In mattinata il quinto arresto, Ferdinando Mosca, 64 anni, anche lui calabrese e proprietario dell’appartamento. Sono stati recuperati quasi tutti i duecento milioni e il taglierino con cui i due avevano minacciato la cliente della banca. Inoltre, presso l’abitazione del Palermo è stata sequestrata anche una pistola e una scatola di munizioni.
I cinque dovranno rispondere di rapina aggravata e sequestro di persona.
Gli inquirenti hanno così sgominato un’intera banda e stanno verificando se questi sono i responsabili di altre rapine analoghe. Dai cinque non è arrivata nessuna dichiarazione, ma da una ricostruzione su basi oggettive la polizia ritiene che i due giovani esecutori della rapina siano due "trasfertisti", ovvero soggetti chiamati ad hoc per eseguire l’azione già preparata da gente in loco. Ad avvalorare tale ipotesi sono anche le modalità con cui si sono presentati i rapinatori.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.