Le nuove direttive che vietano gli atterraggi in sei aeroporti italiani in mancanza di almeno 550 metri di visibilità rimangono valide. L’incontro di ieri al Ministero delle infrastrutture non ha modificato quanto deciso l’altro ieri da Enac ed Enav. La norma, entrata in vigore dopo due anni di proroga, era comunque fisiologicamente impossibile da evitare. Ora, quello che resta da fare, é adeguarsi. L’ente nazionale dell’aviazione civile chiede in particolare che il sistema di illuminazione in pista abbia un controllo automatico in caso di guasto capace di ripristinare immediatamente le condizioni minime di sicurezza. L’unica vera novità emersa dall’incontro con il ministro Lunardi é la disponibilità di Enac a verificare tra 10 giorni se le società aeroportuali avranno provveduto agli adeguamenti necessari per ricollocarli nella categoria originaria (Malpensa era in fascia tre, visibilità minima richiesta 75 metri). Il Ministro Lunardi ha anche accennato alla possibilità dell’istituzione di una figura come un superispettore in grado di garantire il raccordo tra i vari enti dell’aviazione civile. Le decisioni di Enac ed Enav, infatti, pur essendo state certificate da due anni, hanno colto di sorpresa l’intero mondo degli aeroporti. |
|
|
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.