Anche in appello l’accusa chiede tre ergastoli per Elia

Davanti al presidente della corte Camillo Passerini sono state ricostruite le fasi del delitto. La difesa chiederà ora un'ulteriore perizia sullo stato di salute mentale del principale imputato

Conferma degli ergastoli per Elia del Grande, conferma della condanna a trent’anni per Pierangelo Cavalleri: l’accusa del processo d’appello per la strage di Cadrezzate ripercorre la strada tracciata dal processo di primo grado. Nel corso della prima udienza per il tremendo fatto di sangue avvenuto nel gennaio del ’98 il pubblico ministero si è dunque dimostrato convinto della ricostruzione già emersa nel corso delle indagini di Varese.

Elia ammazzò a fucilate il padre Enea, la mamma Alida e il fratello Enrico che si opponevano alla sua relazione con Rayza, la ragazza dominicana con la quale il giovane progettava, dopo la strage, di rifarsi una vita. 
In aula questa mattina, davanti al presidente della corte Camillo Passerini, sono state ricostruite le fasi del delitto; una premessa che è servita al pubblico ministero per arrivare alla richiesta di conferma sia del triplice ergastolo per Elia Del Grande, sia per i 30 anni a carico di Pierangelo Cavalleri, detto “Savicevic”, lo stalliere di Vergiate che accompagnò Elia nella villetta la notte della strage. Non ha modificato la posizione processulea di Cavalleri nemmeno la lettera che Elia Del Grande ha spedito due mesi fa dal carcere, nella quale scagionava l’amico da ogni responsabilità assumendosi in toto la progettazione e l’esecuzione del triplice omicidio. 
Domani, giovedì 14 marzo, sarà la volta dei difensori: gli avvocati di Elia Del Grande puntano di nuovo a dimostrare la totale infermità di mente del loro assistito, una circostanza per la verità già esclusa da una perizia compiuta durante il primo processo dal professor Vittorino Andreoli. La difesa chiederà ora una ulteriore perizia sullo stato di salute mentale del principale imputato. Se questa richiesta non dovesse essere accolta, già nella sera di giovedì potrebbe essere pronunciata la sentenza.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Marzo 2002
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