Non ci sono più soldi: per Varese si prevedono anni bui. Questo il senso dell’appello lanciato dal consigliere regionale dei DS Daniele Marantelli (nella foto). Sulla base del DPEFR ( lo strumento di programmazione economica e finanziaria regionale) la nostra provincia potrà ambire a ben pochi investimenti: «Se poi consideriamo che tutto quel documento si basa su stime rivelatesi assolutamente irreali, la preoccupazione aumenta» commenta Marantelli. Mentre Varese discute di piano strategico e invoca un miglioramento urgente delle infrastrutture, soprattutto legate ai trasporti, a Milano si contano i soldi e si cancellano i progetti: «Primo fra tutti a scomparire è il collegamento tra Malpensa e la Boffalora. A quattro anni dall’inaugurazione dell’hub non c’è traccia del cantiere e oggi, sui documenti, non c’è neppure traccia dei finanziamenti». Per tutte le opere "calde" della nostra provincia i fondi da recuperare ammontano al 73%. Un’impresa che, in giorni austerity collettivo, sembra destinata a rimanere impossibile. E se l’esempio della Boffalora è il più immediato, il discorso si allarga a tutto l’accordo quadro per l’accessibilità a Malpensa per il quale occorrono 42.500.904,70 euro integralmente da recuperare. Così come comprende il sistema viabilistico pedemontano, la cui realizzazione richiede 2.294.710.259 euro, da effettuarsi parte con fondi regionali e parte con altre fonti: in entrambi i casi da recuperare. Fino al 2010, i finanziamenti per il mantenimento della rete stradale "ex Anas" nella nostra provincia ammontano 33 milioni di euro, su un totale regionale di 782 milioni. E la situazione non migliora per i settori ambiente e sviluppo territoriale dove i finanziamenti certi coprono solo il 29% della spesa totale. Un pochino meglio va nel campo socio sanitario, dove la percentuale di risorse disponibili è del 56%, ma anche in questo caso ci sono sezioni, tipo la riconversione degli ospedali ex psichiatrici in case per anziani e disabili, che non hanno alcun tipo tipo di risorsa. «La notizia che il presidente Formigoni lancia i "bond", prestiti regionali per recuperare liquidità, è di per sé buona. Ma quelle risorse ammonteranno solo a un quarantottesimo del fabbisogno e saranno completamente dedicate al collegamento di Milano con il polo esterno delle Fiera, ai campionati mondiali di sci di Bormio e al rinnovamento del parco mezzi dell’Azienda trasporti di Milano. A Varese non arriverà nulla». Daniele Marantelli cerca quindi il sostegno dell’associazioni di categoria, dei sindacati e delle istituzioni locali: Varese non può permettersi di essere relegata al ruolo di Cenerentola lombarda. Chi può fare qualcosa si attivi subito, prima che la Regione vari la finanziaria.
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