Chiude il consultorio: la questione arriva al Pirellone

Grande mobilitazione contro la chiusura del consultorio di via Monterosa. I sindacati di base e alcuni consiglieri regionali si oppongono alla fine di un servizio che in sei mesi ha risposto a 1405 utenti

La chiusura del consultorio di Varese arriva in Regione. La notizia che il capoluogo rischia di perdere i servizi del consultorio pubblico ha fatto sobbalzare i consiglieri dell’opposizione. Giovanni Martina di Rifondazione ha annunciato che formulerà un’interrogazione all’Assessore alla Sanità Carlo Borsani. Anche il diessino Marantelli ha annunciato battaglia per salvare uno strumento basilare per il territorio.
A rischio, infatti, una serie di prestazione fino ad oggi fornite gratuitamente soprattutto alle donne. Ampio lo spettro degli interventi: in tema di assistenza al parto, contraccezione, preparazione all’interruzione della gravidanza, aiuto alle puerpere, oltre che visite per la menopausa e consulenze di tipo sanitario, educazione alla sessualità e alla salute, attività psicosociali in favore della famiglia, e poi, ancora, servizi di prevenzione e, in modo minore, di assistenza ai minori.
In base ad una delibera risalente al maggio scorso, infatti, l’Asl di Varese non ha chiesto l’accreditamento per il servizio di consultorio di Varese,  Azzate, Somma Lombardo e Castellanza. La notizia ha creato non poco scalpore, anche perché, tra le motivazioni, si legge che sul territorio ci sono quattro strutture private che potrebbero rispondere alla richiesta.
Una spiegazione da più parti definita inaccettabile in quanto proprio nel capoluogo, il centro privato non fornisce tutta una serie di prestazioni, quelle inerenti alle competenze ostetriche oltre agli screening preventivi. Alcune prestazioni, infatti, non sono per nulla redditive, anzi, spesso riescono a coprire solo il 50% dei costi.
Nel primo semestre di quest’anno, il consultorio di Varese, che comprende i servizi di Malnate e Comerio, ha compiuto 68.027 prestazioni. Nel campo ostetrico e ginecologico, in sei mesi sono stati realizzati 3289 interventi. Globalmente, nella sede di via Monterosa sono gravitate 1405 persone. 

I Sindacati di base hanno chiesto alle istituzioni locali di mobilitarsi per trovare spazi adeguati, in linea con gli standard previsti per l’accreditamento. L’ultima parola sull’ambulatorio varesino non è ancora detta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Settembre 2002
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