Sindacati preoccupati per il futuro della Nardi

Sta per scadere la cassa integrazione di 26 operai; le organizzazioni sindacali non capiscono quale sia la strategia aziendale e si rivolgono al Comune perché intervenga

Sono molto preoccupati i lavoratori della Nardi, azienda storica di Tradate produttrice di volanti per auto. L’Azienda possiede tre stabilimenti: uno a Tradate, uno a Verona e uno nel Nuovo Messico. Ad Abbiate Guazzone lavorano attualmente 56 persone e sta per scadere la cassa integrazione a rotazione di 26 operai. La cassa integrazione dura da oltre 40 settimane, ma le organizzazioni sindacali, dopo diversi incontri con la dirigenza, non riescono a vedere soluzioni concrete al problema economico dell’Azienda e si sono quindi rivolti anche all’Amministrazione comunale perché intervenga.
«Tra poco scadono i termini della cassa integrazione e tutti i lavoratori riprenderanno a lavorare – spiega Francesco Condorelli della Cisl provinciale – Il lavoro c’è, ma non riusciamo a capire cosa voglia fare l’Azienda». Negli ultimi anni la Nardi ha subito un drastico calo di produzione: due anni fa i lavoratori erano circa 120 e il fatturato superava i 40 miliardi di vecchie lire. Oggi sono, appunto, in 56, e il fatturato è passato da 18 miliardi di un anno fa, a 11.
«Abbiamo avuto diversi incontri con l’amministratore delegato – prosegue il sindacalista – Ci è stato più volte detto che c’è una finanziaria che dovrebbe prelevare tutti e tre gli stabilimenti dell’azienda. Ma finora non abbiamo ancora visto nulla di concreto, né modalità, né tempi di attuazione. Non riusciamo a capire quale sia la strategia aziendale. Finora non abbiamo avuto alcun riscontro». Ulteriori segnali negativi giungono dal fatto che recentemente è stata chiusa la mensa, mentre gli operai sono soprattutto preoccupati per pagamento della tredicesima.
E così i sindacati si sono rivolti anche all’Amministrazione comunale. «Finora non abbiamo mai incontrato la dirigenza della Nardi – spiega il sindaco Stefano Candiani – ma prenderemo contatti il prima possibile. Dal nostro punto di vista vogliamo favorire il passaggio dell’azienda nella zona industriale lasciando così libero il centro storico. Ma dobbiamo sapere cosa vuole fare l’azienda: se l’obiettivo è quello di dismettere lo stabilimento di Abbiate dobbiamo saperlo subito per cercare di sistemare i lavoratori nelle nuove aziende che si stanno insediando nell’ampliamento della zona industriale».
Intanto che l’Amministrazione comunale sta prendendo i contatti con l’Azienda, i sindacati hanno deciso di aspettare i risultati di questo incontro. Se ciò non dovesse dare risposte o certezze potrebbero essere organizzata qualche iniziativa da parte dei lavortatori.


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Pubblicato il 25 Novembre 2002
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