Alluvione, stato di calamità naturale per la Valle del Tresa

Dopo l'incontro fra il presidente della Provincia e i sindaci della zona, si deciderà in una riunione tecnica come operare per ripristinare la viabilità verso Luino

Richiesta, a Roma, di "stato di calamità naturale" per la Valle del Tresa, e, nel frattempo, un intervento mirato a ripristinare la circolazione sulla strada provinciale 61 in direzione Luino.
E’ questo in sintesi quanto riportato dal sindaco di Cremenaga Mario Della Peruta in seguito all’incontro avvenuto nella mattinata di oggi, 18 dicembre, a Villa Recalcati col presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni (nella foto, un tratto di strada mangiato dalla furia delle acque).
La preoccupazione per la situazione viabilistica era montata nei giorni scorsi tra tutti i cittadini del piccolo centro del Luinese rimasti isolati dal Tresa, a tal punto da minacciare una protesta di piazza e addirittura le dimissioni del sindaco.
Poi, oggi, il nuovo incontro coi vertici della provincia.
«Dal presidente Reguzzoni ho ricevuto ampie rassicurazioni – dice Della Peruta – circa l’impegno dell’amministrazione provinciale per muoversi in due direzioni. Verrà sollecitata a Roma, presso il Governo, la dichiarazione di "stato di calamità" per l’intera Valle del Tresa, così da velocizzare gli interventi sul territorio mediante la nomina di un commissario col compito di organizzare gli interventi di ricostruzione della strada. L’intervento, oltre che dalla Provincia, verrà appoggiato dai quattro comuni interessati, Cadegliano Viconago, Lavena Ponte Tresa, Cremenaga e Luino, e dai politici locali». 
Questo è comunque un passaggio per il quale saranno necessari almeno 8-10 mesi, troppi, per riassumersi in interventi concreti. «Per questo motivo – afferma Della Peruta – verrà discussa la seconda linea d’intervento, in Provincia, per velocizzare il ripristino delle comunicazioni».
Da Villa Recalcati confermano, e lo stesso assessore al bilancio e protezione civile Cristian Campiotti annuncia una riunione tecnica che si terrà nella giornata di domani per decidere gli interventi prioritari. Le ipotesi vanno dalla realizzazione di un ponte di una sessantina di metri, in grado di collegare i due tratti di strada crollati in direzione Luino, al ripristino della circolazione, sempre verso Luino, mediante un senso unico alternato. Nel frattempo inizierebbero le operazioni di ricostruzione della sede stradale (nella foto, ancora il Tresa nei giorni dell’alluvione).
«Benché siano già iniziati i contatti con ditte private e con alcuni gruppi di protezione civile per la realizzazione del ponte – fa sapere Campiotti – l’ipotesi più accreditata è quella di operare per un senso unico alternato, per il quale sono pronti 300.000 euro. Del resto sarebbe difficilmente realizzabile l’ipotesi di costruire subito il ponte per rimanere fermi coi lavori di ricostruzione della strada sottostante».


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2002
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