Artisti in mostra tra le magie di Casa Bonomi
Opere d'arte in una dimora privata e un gruppo di privati illuminati che tenta di dare una nuova dimensione alla città
Casa Bonomi, via Magenta 14: per raggiungerla bisogna azzeccare un acciottolato, sulla destra verso l’ospedale, poco prima dell’incrocio con via San Pedrino. Pochi metri in salita, un cancello e si entra in un altro mondo, in una casa di tanti e tanti anni fa, di raffinata eleganza architettonica, di interni accoglienti che oggi dopo il congedo di chi li abitava offrono calda , entusiasmante ospitalità a frotte di visitatori e curiosi richiamati da modernissime opere d’arte esposte in tutti i locali, nessuno escluso, quindi anche in scenografici bagni e nella cantina. Casa Bonomi sino al 31 dicembre è infatti sede di lavori di 17 artisti invitati da Franca Formenti, essa stessa artista che ha messo a disposizione la casa dove come sposa entrò nel 1985. Una iniziativa di grande valenza, un atto d’amore per l’arte, la città e l’Università, alla quale andrà parte del ricavato della vendita delle opere. Una scelta culturale e sociale assolutamente innovativa che ha visto la partecipazione di altri “ complici”, come Angela Missoni, Valerio Dehò, Renzo Dionigi e Giuseppe Redaelli, editore del catalogo delle opere esposte. Per Varese Casa Bonomi dopo Villa Panza oggi si presenta come secondo polo espositivo di arte contemporanea e viene a incrementare in misura significativa la disponibilità di strutture per l’arte. Chi visita la rassegna coglie subito il riuscito rapporto tra le opere esposte e gli ambienti che le accolgono: magie di una casa che in questo modo continua a essere vissuta intensamente. Gli esperti racconteranno questa mostra, è comunque importante che i profani guardino con curiosità e attenzione agli artisti d’avanguardia, essi infatti sono profeti e innovatori destinati a incidere su cultura, costume e società che verranno. Non si deve invece essere esperti per apprezzare, grazie a cittadini sensibili e generosi come Franca Formenti Bonomi e suo marito Beppe, in quale misura Varese stia crescendo, si dia una nuova dimensione culturale, cerchi un maggior respiro nei rapporti con una istituzione trainante come l’Università dell’Insubria. Che questa crescita avvenga per iniziativa di privati illuminati è particolarmente importante perché si è in presenza di un grande esempio di servizio disinteressato alla comunità, di forte stimolo per una mano pubblica che nei giorni di una finanza grama se deve potare risorse lo fa sempre, accade in tutta Italia, nel giardino della cultura. |
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