Fogar cittadino onorario di Cantello

Dopo essere stato insignito del Premio Cantello, Jonathan diventa cittadino del comune nel corso di una cerimonia che si svolgerà il 21 dicembre

Nel 2001 il Premio Cantello, nel 2002, esattamente il 21 dicembre alle ore 10 in sala consiliare, la cittadinanza onoraria di Cantello. Protagonista della vicenda il famoso "Jonathan", ovvero Ambrogio Fogar che, grazie all’assessore allo Sport di Cantello, Enrico Lecci, si aggiunge alla lista dei cittadini onorari del paese al confine con la Confederazione elvetica. «L’11 maggio 2001 – ricorda l’assessore Enrico Lecci che annuncia con gioia il grande evento che segnerà indelebilmente la comunità cantellese – avevo avuto il piacere, insieme al sindaco Dario Sinapi, di conferire la cittadinanza onoraria di Cantello anche al mitico Clay Regazzoni che, nella circostanza, si fermò per qualche giorno nel nostro paese, da autentico cittadino, e gustò i nostri asparagi in due diverse realtà cantellesi. Aggiungere all’elenco degli sportivi il nome di Ambrogio Fogar è per me un grande onore come amministratore di Cantello e credo sia un onore per tutto il paese». Lecci ricorda che la vocazione sportiva del paese al confine con la Confederazione elvetica è nata nel 1999 con la creazione del Premio nazionale Cantello che prosegue tra vari successi di anno in anno, si è rafforzata nel 2001 con il varo della Crono day e il conferimento della cittadinanza onoraria a Clay Regazzoni nell’ambito di una serata dedicata al mondo dei motori. «Cantello – spiega Lecci – è una città che offre molto allo sport e che piace molto agli sportivi. Con Regazzoni avevamo annoverato tra i "nostri" sportivi un asso del volante, con Fogar annovereremo un mito dello sport estremo e un grande esempio di tenacia e di coraggio da lui stesso sottolineato alle Ville Ponti di Varese durante il Cantello 2001 quando il suo figlioccio di Cresima Guido Meda gli chiese il suo segreto e lui rispose semplicemente con un "Non mollare mai" che fece scattare un applauso dagli oltre 500 presenti alla premiazione».

Il conferimento della cittadinanza onoraria ad Ambrogio Fogar, milanese (dove è nato il 13 agosto 1941), avverrà sabato 21 dicembre alle 10 in sala consiliare con la consegna della pergamena e della targa ricordo.

Chi è Fogar è presto detto. Fin da giovanissimo l’avventura è stata la sua passione tanto che, a soli 18 anni, attraversa due volte le Alpi con gli sci. Si dedica al volo; al cinquantaseiesimo lancio col paracadute si salva dopo aver subito un grave incidente. Ottiene il brevetto di pilota su piccoli aerei acrobatici. Poi scoppia il grande amore per il mare. Nel 1972 attraversa in solitario l’Atlantico del Nord per buona parte senza timone. Nel gennaio 1973 partecipa alla regata Città del Capo-Rio de Janeiro. Dal 1° novembre 1973 al 7 dicembre 1974 compie il giro del mondo in barca a vela in solitario da Est a Ovest contro il senso dei venti e delle correnti. Nel 1978 subisce un naufragio al largo delle isole Falkland. Comincia la deriva su una zattera. La deriva durerà settantaquattro giorni con il suo amico giornalista Mauro Mancini. Saranno salvati per puro caso.

Dopo aver passato due mesi in Alaska per imparare a guidare i cani da slitta, si trasferisce in Himalaia e poi in Groenlandia: per preparare il tentativo di raggiungere in solitario a piedi il Polo Nord in compagnia del suo mitico cane Armaduk. A seguire ecco la sua intensa esperienza televisiva. Per sette anni Fogar girerà il mondo con la sua troupe, realizzando immagini rare a mozzafiato: la trasmissione si chiamava "Jonathan: dimensione avventura". In seguito si lascia attrarre dalla bellezza del deserto. Partecipa a tre Parigi-Dakar e a tre Rally dei Faraoni. Durante il raid Parigi-Mosca-Pechino, la macchina su cui viaggia si capovolge e Fogar si ritrova con la seconda vertebra cervicale spezzata e il midollo spinale tranciato. È per lui l’immobilità assoluta, che ha come conseguenza l’impossibilità della respirazione autonoma. Da quel 12 settembre 1992 Ambrogio vive in un corpo che non è più il suo. Ma se è vero che il destino può incatenare il corpo, nessuna forza può imprigionare il pensiero. Fogar è stato nominato commendatore della Repubblica Italiana e ha ricevuto la medaglia d’oro al valore marinaro. Nell’estate del 1997 ha fatto il giro d’Italia in barca a vela. Il giro è stato definito "Operazione Speranza"per far capire, nei porti dove si è fermato, quali sono i problemi delle persone che il destino ha inchiodato su una carrozzella. Ha scritto otto libri, dei quali due hanno vinto il Premio Bancarella Sport: "Il mio Atlantico" e "La zattera". Gli altri sono: "Quattrocento giorno intorno al mondo", "Il Triangolo delle Bermuda", "Messaggi in bottiglia", "L’ultima Leggenda", "Verso il Polo con Armaduk", "Sulle tracce di Marco Polo" e l’ultimo "Solo: la forza di vivere". 

È collaboratore de "La Gazzetta dello Sport" e di "No Limits world" e, ribadiamo, da sabato 21 dicembre sarà anche cittadino onorario di Cantello con tutti i cantellesi, sindaco Dario Sinapi e assessore allo Sport Enrico Lecci in testa, a tifare per lui perché possa ritornare ad essere il "Jonathan" che ha stupito tutti, il velista italiano più noto di tutti i tempi.

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Pubblicato il 16 Dicembre 2002
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