«All’Insubria nessun esperimento su animali per scopi didattici»
In commissione ambiente e territorio si è discusso di esperimenti su animali con un docente dell’università di Varese ma è mancato il contraddittorio con il dott Tettamanti della protezione animali
La vivisezione è un tema destinato ad accendere sempre polemiche e a dure prese di posizione, a seconda se si è favorevoli o contrari.
Ieri, giovedì 26 giugno, in commissione ambiente e territorio, si è cercato di fare chiarezza su cosa avviene in Italia, all’università dell’Insubria e in particolare nella sede distaccata di Biologia a Busto Arsizio.
A difendere, se cosi si può dire, l’istituzione universitaria c’era il professor Fesce, mentre non ha partecipato all’incontro Massimo Tettamanti, dell’organizzazione internazionale protezione animali, impegnato in un convegno a Ginevra. Al suo posto c’era un suo dossier, rimasto irrimediabilmente silenzioso.
In sostanza, pur avendo un carattere informativo, l’audizione in commissione non ha in realtà chiarito molto, né fugato dubbi.
In effetti il punto portato in questione riguardava il fatto se nella sede distaccata di Busto dell’università varesina, agli studenti fosse permesso svolgere esperimenti per scopo didattico.
« Possono semmai assistere a un esperimento, non eseguirlo, anche perché – ha precisato il docente in una breve e sintetica presentazione – occorrono autorizzazioni. Un esperimento va spiegato e descritto e soprattutto va dimostrato che non ci sono alternative alla sua esecuzione. In Italia è tutto regolamentato, il rischio è che attorno a questo argomento si crei molta confusione». La dichiarazione del professore è stata però smentita da alcuni studenti, presenti in aula, che hanno dichiarato di avere fatto esperimenti a Varese. Poi invitati al silenzio dal presidente della commissione (perchè il pubblico può solo assistere ndr) i ragazzi se ne sono andati.
Prima che la seduta terminasse il consigliere Antonio Corrado ha dichiarato che il suo gruppo presenterà una risoluzione per evitare che cose del genere accadano a Busto e che il comune revochi l’utilizzo degli spazi e la convenzione con l’ateneo. Secca la risposta dell’assessore Paola Reguzzoni:« Ognuno può avere le sue posizioni, però resta il punto che in Italia esistono delle leggi, noi come comune possiamo fare ben poco, nel caso ci fossero delle violazioni andranno denunciate alle forze dell’ordine».
Conclusione? Probabilmente a Busto nessuna viviseziona animali, resta il dubbio su che tipo di esperimenti si facciano nell’ateneo bustocco e quello varesino.
L’assenza del dottor Tettamanti ha lasciato irrisolta la questione sull’utilità degli esperimenti su animali, soprattutto perché nessuno si è preso la briga di leggere alcuni passaggi del suo dossier.
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