Ospedali del Verbano, la Regione sceglie la linea morbida
Il presidente della commissione Sanità ha incontrato i sindaci in un’assemblea pubblica. Verranno raccolte e ascoltate le opinioni di tutti gli amministratori locali
Lasciare in piedi e comunque funzionanti, con un’iniezione di fondi (si parla di una sessantina di miliardi di vecchie lire) i due ospedali di Luino e Cittiglio o decidere la realizzazione di una nuova struttura a Cassano Valcuvia, completa delle specialità di base? E’ questo, in ultima analisi, il quesito cui i sindaci dell’Alto varesotto saranno chiamati a dare una risposta quanto prima – si parla della data del 31 luglio – per decidere le sorti della sanità nel nord della provincia, ossia dei due presidi del Verbano. Nell’assemblea di ieri sera, 3 giugno, alla sede della Comunità Montana della Valcuvia erano presenti diversi consiglieri regionali tra cui Carlo Saffioti, presidente della commissione sanità al Pirellone, oltre al direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Circolo fondazione Macchi, il dottor Roberto Rotasperti per un incontro con gli amministratori. Lo stesso Saffioti ha dato l’annuncio che la famigerata delibera regionale dello scorso 16 aprile è stata approvata a maggioranza in Commissione sanità, ma modificata nella parte relativa agli ospedali di Luino e Cittiglio. In pratica non si parla più di alienazione delle strutture ma di “riorganizzazione e rilancio” delle stesse, lasciando però aperta la possibilità di realizzare ugualmente la struttura di Cassano Valcuvia, senza prevedere, qualora passasse l’ipotesi del nuovo ospedale, fondi per le due strutture esistenti. Su questo problema la regione intende adottare una linea morbida, vale a dire lasciar decidere il territorio.
«Sugli ospedali del Verbano decidano le comunità locali – ha affermato Rotasperti nel corso del dibattito – . Possibilmente entro la fine di luglio, gli amministratori locali dell’Alto Varesotto verranno convocati in un’assemblea dove verrà loro presentato un piano in cui saranno evidenziati i vantaggi e le criticità delle due ipotesi. Ma saranno i sindaci, in ultima analisi il territorio, a decidere il da farsi».
Molte le perplessità fra i sindaci presenti, tra cui anche quello di Luino, che si è chiesto cosa debba intendersi per “riorganizzazione” dei due ospedali. Anche il sindaco di Curiglia con Monteviasco è stato molto critico circa la realizzazione del nuovo ospedale, a fronte della lenta morte della struttura Luinese. Così anche per diversi altri sindaci presenti. Particolarmente critico Manolo Marzaro, segretario provinciale dei Ds ed ex primo cittadino di Cittiglio: «Risulta alquanto singolare che nel momento in cui la Regione e il Direttore dell’azienda ospedaliera sono in difficoltà per via della sollevazione popolare – ha affermato Marzaro –, si scarichino le responsabilità delle scelte sui sindaci delle valli, gli stessi sindaci che non sono mai stati sentiti in materia di politica sanitaria in questi anni».
Sarà ora importante verificare quanti comuni – tra quelli che hanno sostenuto in Valcuvia ma anche in numerosi centri del Luinese gli ordini del giorno contro la realizzazione del nuovo ospedale, appoggiati da 10.000 firme e dalla protesta di numerosi partiti politici – daranno l’assenso alla realizzazione del nuovo ospedale.
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