Più arresti e controlli sul territorio. I numeri dell’Arma

Nella tradizionale festa dei Carabinieri il comandante provinciale Pasquale Capriati ha fatto il punto della situazione

Sempre in bilico tra un passato ricco di tradizione e un futuro pieno di dinamismo e aspettative. E così, nel giorno della festa a lei dedicata, la Benemerita si presenta con il tradizionale pennacchio rosso-blu (risalente al 1833) e  i gonfaloni, ma anche con un sito Internet aggiornato, i reparti speciali che utilizzano la telematica, il carabiniere di quartiere e l’apertura dei ranghi alle donne. Tra i presenti, infatti, anche Terry Catalano, allievo ufficiale all’Accademia di Modena, che ha deciso di continuare la tradizione di famiglia (il padre è ufficiale in forze al comando di Varese). 

A Pasquale Capriati, comandante provinciale, il compito di fare gli onori di casa e il punto della situazione. «A distanza di circa due anni dall’emanazione dei noti provvedimenti di riordino, l’Arma ha ormai consolidato i nuovi assetti organizzativi. Ne è derivato un importante ammodernamento dell’istituzione sotto ogni profilo ed in ogni settore: dalle personale alle strutture ordinative, dalle procedure ai mezzi e materiali. Un’istituzione rinnovata che, mantenendosi fedele alle tradizioni e saldamente ancorata alla sua militarità, sa essere all’altezza dei tempi e sa esprimersi con il massimo di efficacia sia nel Sistema Sicurezza sia nel sistema difesa del Paese».

I numeri e le statistiche, in queste occasioni, sono sempre importanti, vera cartina tornasole dell’attività svolta: in provincia di Varese i carabinieri hanno operato per il 76 per cento dei delitti denunciati, un dato confermato dal trend nazionale; 5900 gli autori di reato individuati e segnalati all’autorità giudiziaria, di questi 767 sono stati tratti in arresto, con un incremento del 20 per cento rispetto all’anno precedente. Sul fronte dell’attività antidroga i numeri sono incoraggianti: 52 chili di stupefacente sequestrato; mentre 349 le armi requisite e refurtiva recuperata per un valore di quasi 4milioni di euro. «Ciò che è più significativo – continua Capriati – è l’attività di controllo e dei servizi svolti sul territorio che hanno visto un incremento del 12 per cento, passando dai 29897 a 33449. Un risultato che è lo specchio di quel processo si ammodernamento cui accennavo prima, a partire dal comando e controllo che oggi si avvale delle più moderne tecnologie, della telematica e dell’informatica e del recupero di unità dai servizi logistici oggi sempre più orientato all’outsorcing, come accade nel vettovagliamento e nella manutenzione dei veicoli, ormai garantita e assistita dalle case produttrici». 

Non solo luci nelle parole del comandante. I problemi e le ombre riguardano soprattutto le infrastrutture. Il concetto di prossimità così caro all’Arma, ha bisogno di trovare delle conferme non solo con l’istituzione di nuove figure (vedi carabiniere di quartiere), ma anche nella presenza di luoghi fisici, punti di riferimento sul territorio, a cui il cittadino puo’ rivolgersi. «In provincia di Varese  da una parte  vi è la necessità di abbandonare alcune caserme  sostituirle con altre più capienti e funzionali, dall’altra staimo percorrendo con fatica le strade per trovare una sistemazione provvisoria per le cinque nuove Stazioni che intendiamo rendere pienamente operative. Tali soluzioni, gravano esclusivamente sulle amministrazioni comunali a cui abbiamo chiesto di individuare gli immobili idonei per sistemare i comandi a titolo di comodato gratuito per almeno cinque anni».

Se il recupero di alcune unità è stato possibile con l’esternalizzazione dei servizi, la sospensione della leva militare, ormai imminente, toglierà organico prezioso alle caserme. I 12000 carabinieri ausiliari dislocati su tutto il territorio nazionale non saranno sostituiti, perché manca un provvedimento di legge che preveda incrementi di organico. «Un parziale recupero di 2000 unità – conclude Capriati – si è registrato nella finanziaria dello scorso anno, altre 550 dovrebbero arrivare con la finanziaria di quest’anno. Mancano però altri 9500 carabinieri, ovvero 800 stazioni di media consistenza».


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Pubblicato il 05 Giugno 2003
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