Rifondazione accusa: «Con quali soldi rilanciare Luino e Cittiglio?»
Approvato in commissione regionale sanità il piano degli investimenti. Confermata l'ipotesi di un nuovo ospedale, ma per i presidi del Verbano si prevede rilancio e riorganizzazione. L'opposizione non ci crede
La commissione regionale sanità ha deciso sul futuro di Luino e Cittiglio. Stralciata la voce “alienazione”, la maggioranza di centrodestra ha virato, sull’onda del dissenso popolare, approvando il piano degli investimenti in sanità dove, sotto la voce dei due ospedali del Verbano, si legge ora “riorganizzazione e rilancio”. La nuova dicitura ha scatenato le reazioni dell’opposizione: «È una modifica assolutamente strumentale e finalizzata ad ingannare i cittadini e le amministrazioni locali» Così Giovanni Martina, consigliere regionale di Rifondazione, che in una nota critica la decisione: «I due termini non sono indicativi di alcun progetto concreto, ma rappresentano esclusivamente il tentativo di imbonire i comitati locali, i sindaci e i presidenti delle comunità montane. Il piano continua, infatti, a prevedere la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero in Valcuvia e a non prevedere alcun investimento per la riqualificazione degli ospedali di Luino e Cittiglio. Come si può parlare, allora, di rilancio e riorganizzazione? Tanto più che oggi la maggioranza ha avuto modo di dimostrare la volontà di riqualificare i due presidi in questione, ma non l’ha fatto. Lega, Allenza Nazionale e Forza Italia hanno infatti respinto tutti gli emendamenti da me presentati per determinare uno spostamento di risorse dal nuovo ospedale all’attuazione degli interventi necessari al rilancio dei presidi locali, interventi previsti sin dal ’98 dai piani strategici aziendali. A partire dal primo giugno fino al 30 settembre, per il periodo estivo, Luino ha 50 posti letto per acuti, vale a dire uno ogni mille abitanti; Cittiglio ne ha 120 cioè meno di uno ogni mille abitanti; la delibera regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera prevede invece 4 posti letto per mille abitanti: questo significa costringere sempre di più i cittadini di quei territori e le migliaia di turisti che in questi mesi vi affluiscono, ad emigrare alla ricerca di prestazioni sanitarie. Lega, AN e Forza Italia – conclude Martina – la smettano con il gioco delle tre carte. Non è ammissibile che, a livello locale, esprimano una chiara posizione di contrarietà al nuovo ospedale e alla dismissione dei presidi di Luino e Cittiglio mentre in Regione decidano esattamente l’opposto».
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