La Ue mette fuori legge la “posta spazzatura”

È lotta alla "posta spazzatura". La Commissione europea ha emanato una normativa che dovrà essere applicata entro novembre

E-mail indesiderate, pubblicità finanziarie, promesse di facili guadagni e soprattutto tanta, ma tanta pornografia. In una parola è la spazzatura che intasa le nostre caselle di posta elettronica. Ma la misura è colma e in Europa la lotta al cosiddetto spamming è stata dichiarata. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha emanato una normativa che mette fuori legge lo spamming. Entrerà in vigore la settimana prossima e dovrà essere applicata negli Stati membri entro il prossimo primo novembre.

La crociata contro le e-mail spazzature era necessaria. Il fenomeno è infatti dilagante. Oggi il 48% di tutte le e-mail inviate al mondo sono destinate ad essere cestinate. Lo spam coinvolge tutti quelli che hanno una casella di posta elettronica e anche anche nuovi oneri per le imprese europee (in termini di perdita di produttività) e perdite pari a circa di 2,5 miliardi di euro all’anno.

Secondo le statistiche Ue la percentuale di messaggi indesiderati tocca attualmente il 34%, ed è destinata a superare il 50% entro la fine dell’estate. La maggior parte dei messaggi “intrusi” mira a vendere o a proporre servizi (il 12% riguarda in particolare i servizi finanziari), il 24% contiene o propone immagini o servizi legati alla pornografia e il 6% cerca di raggirare gli utenti offrendo la possibilità di guadagni futuri anticipando somme di denaro.

La posta spazzatura, per l’eurogoverno, mette a rischio l’efficienza al lavoro, invadendo i sistemi di posta elettronica e costringe i provider di servizi Internet a comprare più spazio virtuale solo per trasmettere e-mail che nessuno vuole ricevere, con costi aggiuntivi che vengono inevitabilmente addebitati agli utenti’.

La normativa europea, che dovrà essere applicata dagli stati membri entro novembre. Essa introdurrà l’obbligo di consenso preventivo degli utenti – applicabile a messaggi e-mail, sms e mms – che devono approvare l’invio, e proibisce ai mittenti di usare pseudonimi o di mascherare l’indirizzo.

Un altro fronte di lotta e’ quello dell’industria e dei provider, che con l’entrata in vigore delle nuove regole saranno chiamati a ‘fornire sistemi e programmi capaci di bloccare le e-mail indesiderate il più velocemente ed efficacemente possibile’. ‘«Gli utenti – afferma la Commissione – devono poter avere la possibilità di filtrare lo spam o avere accesso ad servizi di filtraggio per i clienti»

La lotta allo spamming è globale. Anche il governo degli Stati Uniti ci sta lavorando. E qui nel mirino c’è anche la pirateria musicale. Il governo sta spingendo per una legge che prevede il carcere per gli utenti di Internet che consentono ad altri di scaricare musica dai loro hard-disk e sta vagliando una normativa per bloccare lo spam che intasa le caselle di posta elettronica. Questo disegno di legge è definitio da molti uno dei più audaci tentativi di scoraggiare l’uso massiccio dei programmi definiti “peer-to-peer”, facilmente reperibili on line, per scaricare canzoni in formato Mp3 dall’hard-disk di un altro utente connesso alla rete. Contro lo spam le grandi società informatiche, Microsoft, America Online e Yahoo in testa, hanno già garantito la loro collaborazione con l’offerta di servizi mirati a bloccare la diffusione della posta spazzatura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Luglio 2003
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