«Il condono? Una mannaia sugli enti locali»
L'Ulivo provinciale prende posizione contro le manovre della finanziaria: «La legalità è finita sotto i piedi»
Il condono edilizio inserito nella nuova finanziaria ha due conseguenze: affossa la legalità e taglia i fondi agli enti locali, depauperando le amministrazioni di poteri decisionali e di disponibilità finanziarie.
Dure le critiche, di un Ulivo provinciale compatto, alla manovra governativa volta a far cassa. Il consigliere provinciale Ds Stefano Tosi, il capogruppo dell’Ulivo Alessandro Alfieri, i sindaci di Castellanza, Sesto Calende, Vergiate, Carnago e altri rappresentanti di tutta la coalizione riuniti oggi nella sede varesina dei democratici di sinistra sono tutti d’accordo nel giudicare severamente l’operazione condono: «Berlusconi promise che quello del 1994 sarebbe stato l’ultimo condono – sintetizza Alfieri – e invece siamo di nuovo alle prese con un provvedimento legislativo che mette sotto i piedi ogni legalità e stimola gli abusi». Alla prima critica, squisitamente etica, ne segue immediatamente una seconda, di natura politica. La sintetizza per tutti, tra gli altri, Livio Frigoli, sindaco di Castellanza:«Assistiamo da anni a queste sceneggiate sulla devolution e sul federalismo ma mai, come nei tre anni di governo Berlusconi, abbiamo assistito ad una politica tanto centralista. Con ricadute drammatiche in primo luogo sui cittadini e poi sui sindaci che si vedono espropriati di loro prerogative e a vedere i propri bilanci tagliati: con ricadute enormi sullo stato sociale, sull’ambiente e su tanti altri aspetti».
Dunque solo svantaggi, dal condono. Svantaggi e beffe: «In primo luogo perché i 3,2 miliardi di euro che lo stato prevede di incassare dagli abusi locali finiranno nelle casse centrali – conclude Tosi – mentre sulle singole amministrazioni ricadranno gli oneri di urbanizzazione degli abusivismi tollerati. In secondo luogo perché in questo modo lo stato sottrae agli enti locali ogni possibilità di disporre di una razionale pianificazione urbanistica. Sarebbe ora che quelle forze politiche che a livello locale si dichiarano per le autonomie la smettessero poi di approvare ogni abuso a livello nazionale».
Per il sindaco di Sesto Calende Caielli, «il solo fatto che i condoni aumentino del 50% le pratiche amministrative è già un costo aggiuntivo sulle spalle dei comuni», mentre per Carlo Manzoni dei repubblicani Europei «la finanziaria tra manovre una tantum e condoni, nutre un sottobosco di illegalità e non risolve i problemi strutturali del paese».
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