Muri d’autore, i Ds: «Il sindaco vuole intimidirci»

Fumagalli annuncia querele nei confronti del consigliere Mirabelli

Ennesimo botta e risposta a colpi di interrogazioni urgenti, repliche e minacce di querele tra il sindaco Aldo Fumagalli e il consigliere Ds Fabrizio Mirabelli.
Al centro è ancora la vicenda Muri d’autore, il progetto di valorizzazione turistica di San Fermo, oggetto di una recente indagine interna voluta dallo stesso sindaco, a seguito di un’interrogazione presentata proprio da Mirabelli nella scorsa primavera. Una mossa a sorpresa quella di Fumagalli, inaspettata dai suoi stessi dirigenti e criticata da Mirabelli come deliberato frutto di una campagna del sospetto e del dubbio nei confronti dei dipendenti della pubblica amministrazione.
A distanza di mesi, il 6 ottobre scorso, Mirabelli torna sull’argomento e con un’altra interrogazione chiede al sindaco conto dell’operato della commissione e di far luce sui suoi risultati. Ma sopratutto ribadisce con forza la questione “morale”: «E’ nostra convinzione che una figura istituzionale non può permettersi di praticare una cultura del dubbio che tende a delegittimare, discriminare, insultare a tempo indefinito dei dipendenti della P.A. che hanno ben lavorato».

La risposta del primo cittadino arriva congiuntamente con una conferenza stampa e con una risposta scritta al consigliere Ds: dal punto di vista sostanziale, afferma la commissione, non ci sono stati comportamenti scorretti da parte di dipendenti della pubblica amministrazione. Il problema, semmai, risiede nella mancanza di un protocollo d’intesa tra amministrazione e AssIPaD (L’associazione italiana paesi dipinti). «Carenza che ha generato – scrive Fumagalli – incomprensioni ed equivoci tra i soggetti interessati».

Quanto alla cultura del dubbio, Fumagalli è categorico: «Non è neppure il caso di commentare – risponde a stretto giro di posta Il sindaco – ma abbiamo affidato al nostro servizio legale le affermazioni sul nostro operato per accertare se le gravi affermazioni configurino reato di diffamazione».
Una ventilata querela, dunque.
Non passano che poche ore ed arriva la replica: «Reagiamo con sdegno – scrive in una nota Mirabelli – a questo maldestro tentativo di intimidirci per impedirci di denunciare una vicenda grottesca che ben simboleggia l’incapacità amministrativa della giunta».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Novembre 2003
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