Diga sull’Olona, c’è il progetto definitivo

In una conferenza di servizi a villa Recalcati il punto della situazione sul progetto

Un video della durata di trenta minuti, immagini di una ricognizione condotta nei giorni scorsi dai tecnici dell’Assessorato all’ambiente della Provincia e un progetto, quello definitivo, con le indicazioni dei problemi e le soluzioni tecniche proposte. La Conferenza di servizio convocata questa mattina a Villa Recalcati per discutere dell’avvio dei lavori per la costruzione della prima delle quattro casse di laminazione destinate a contenere le piene dell’Olona, si è aperta con la proiezione di un filmato, realizzato dal Magistrato del Po. Immagini girate dall’alto in occasione delle esondazioni dell’Olona negli anni Novanta. Riprese aeree che mostrano, in tutta la loro drammaticità, i danni provocati sempre più frequentemente dal fiume quando, tracimando, invade case, fabbriche, terreni. Danni che sono stati fino ad oggi quantificati in oltre 500 milioni di euro e che si aggiungono all’angoscia di chi vive e lavora lungo il corso del fiume quando le piogge cominciano ad essere persistenti. Tre alluvioni disastrose nel decennio 1990-2000, due nel solo 2002 (in maggio e a novembre) e la certezza che, in assenza di interventi concreti, in caso di consistenti precipitazioni, gli eventi possano solo ripetersi. Se le immagini realizzate dal Magistrato del Po hanno dato un’idea di che cosa accade durante le esondazioni del fiume, le riprese effettuate dall’elicottero all’inizio della settimana da tecnici della Provincia hanno permesso di avere un quadro aggiornato e completo dell’area sulla quale la Provincia prevede di realizzare il primo dei quattro sbarramenti sull’Olona. La "diga" entrerà in funzione solo quando la portata del fiume supererà i 36 metri cubi al secondo e potrà contenere al massimo 1,5 milioni di metri cubi d’acqua (contro 1,8 del progetto precedente) che saranno progressivamente rilasciati una volta terminate le precipitazioni. Inoltre la progettazione ha anche valutato un controllo del flusso dell’acqua sugli affluenti, "a monte" della diga malnatese. Infine mentre si discute dell’intervento ai "Mulini" l’Autorità di bacino del Po ha confermato che anche per la quarta cassa di laminazione, quella di San Vittore Olona sono disponibili i finanziamenti. I fondi, appunto. "Noi abbiamo fatto e faremo la nostra parte, attivandoci per realizzare un’opera che non può più attendere: così due milioni di euro li abbiamo ricevuti dal ministero dell’economia – spiega Marco Reguzzoni, presidente della Provincia – e altri 10 in due tranche ci sono stati assicurati dal ministero dell’Ambiente". I restanti nove milioni saranno coperti con investimenti ripartiti fra tutte le amministrazioni interessate, Regione compresa. Reguzzoni ha avuto anche parole di apprezzamento per la posizione dei Comuni, soprattutto per quello di Malnate sul cui territorio sorgerà la prima diga nel Varesotto lungo l’Olona. "Il loro – osserva riferendosi alle indicazioni dei sindaci – è stato un comportamento responsabile. Ciò non può che lasciarmi soddisfatto anche perché dimostra la capacità della Provincia di creare consenso intorno all’opera". Opera che, proprio il sindaco di Malnate, Olinto Manini ha riconosciuto come indispensabile e che Malnate può accogliere pur chiedendo alcuni interventi mitigatori. Interventi che – gli hanno risposto i tecnici dell’Aipo e dell’assessorato provinciale all’Ambiente – sono in parte già stati accolti nel progetto definitivo che la Provincia ha illustrato questa mattina.

All’incontro di stamane erano presenti le amministrazioni comunali interessate dal primo intervento (Malnate e Lozza), l’Autorità per il bacino del Po, Apem, Enel, Snam, Anas e Regione Lombardia.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2004
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