Reguzzoni e Tosi, botta e risposta sull’addizionale Enel
L'Ulivo: «La retromarcia è una sceneggiata, un dietrofront politico», il presidente replica: «Sono arrivati nuovi fondi dallo stato che non prevedevamo e non abbiamo aumentato le tasse»
La sovrattassa Enel, cassata dalla recente approvazione del bilancio provinciale, torna a far discutere. È stato il portavoce dell’Ulivo a Villa Recalcati Stefano Tosi a richiamare l’attenzione del consiglio sull’iter dell’addizionale e del suo ritiro: «una sceneggiata del presidente Reguzzoni», la definisce, l’esponente di centrosinistra.
L’addizionale, inizialmente inserita nel bilancio di previsione per l’esercizio 2004, con riserve da parte della stessa maggioranza e la netta opposizione del centrosinistra, ha avuto una vita breve e contrastata. Sospesa pochi giorni dopo, è stata di fatta cancellata da Reguzzoni a metà gennaio. Una decisione ribadita nei giorni scorsi in sede di presentazione della variazione di bilancio. «Da federalista convinto non posso accettare di svolgere le funzione di esattore delle casse centrali» spiegò un mese fa Reguzzoni, alludendo al fatto che i maggiori benefici della sovrattassa avrebbero preso la via di Roma.
Il 24 febbraio presentando il bilancio, presidente e assessore Campiotti spiegano che grazie ad una azione di pressing su autorità nazionali e regionali, Villa Recalcati è in grado di recuperare fondi tali da consentire alle proprie casse di fare a meno degli eventuali benefici dell’addizionale. In questi termini la cosa appare un effetto di buona contabilità da parte della giunta provinciale e delle sue buone entrature politiche.
«Una sceneggiata dai contorni kafkiani – replica in consiglio Tosi – la realtà è che si è trattata di una pura retromarcia politica, motivata prima dalla nostra opposizione in consiglio e poi di quella del mondo economico varesino».
Tosi snocciola date e cifre: «Le minori entrate dall’addizionale, circa 2milioni 200mila euro, non sono state coperte fa trasferimenti dell’ultima ora: 640mila non dipendono da trasferimenti statali o regionali, 483mila euro erano già prevedibili, il resto da minor spesa sugli interessi e sugli ammortamenti dei mutui». Le coperture, questa la conclusione, erano già tutte previste fin dalla prima presentazione del bilancio.
Per l’Ulivo dunque nessuna nuova entrata, nessun fondo rilevante è intercorso negli ultimi tempi tale da rendere superflua l’addizionale. «Solo un retrofront politico».
Secca la replica del presidente Reguzzoni: «Tosi sbaglia a legare i tempi dell’approvazione del bilancio alla sua stesura. Il bilancio è stato preparato in ottobre, non potevamo sapere che all’inizio di dicembre la nuova finanziaria avrebbe approvato un significativo stanziamento per la provincia, come, ad esempio, quello per il sottopasso di Mornago, 2milioni di euro. La sostanza è che sono arrivati per il Varesotto nuovi fondi grazie anche alle nostre pressioni e siamo stati in grado di non aumentare le tasse».
Nel corso del consiglio, infine, è stata votata una modifica al regolamento di contabilità: su suggerimento dell’opposizione è stato deciso di inserire nel regolamento la norma di presentare il bilancio preventivo alla parti sociali presenti al tavolo di concertazione.
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